Egr. direttore, buongiorno. Sono mamma da 13 anni e in questi anni non sono stata immune da critiche, suggerimenti, a volte anche da qualche insulto più o meno velato circa il mio modo di essere madre. A volte mi è scivolato tutto addosso a volte me la sono presa un po’ di più… ma mai in 13 anni mi sono sentita come mi sento ora, dopo un anno di pandemia. Mai avrei pensato di sentirmi dare della “madre di m…” solo perché mi esprimo con contrarietà alla ennesima chiusura della scuola con passaggio in DAD.

Mai mi sarei sognata di ricevere insulti e di sentirmi augurare di ammalarmi di Covid in modo grave, di morire magari per questo, perché mi chiedo se non si possa fare nulla di diverso per arginare il virus. È inconcepibile che ci siano persone che augurano la malattia ai miei figli perché io mi preoccupo dei problemi psicologici che questo modo di vivere da reclusi avrà su di loro. Sono stanca di sentirmi zittire ogni volta che parlo di “didattica, preparazione inadeguata, carenze dovute alla modalità DAD, ecc.” da persone che mi dicono che “la scuola non è un parcheggio, se insegnassi ai tuoi figli il rispetto delle regole non saremmo a sto punto, hanno tempo per recuperare pensa a chi è morto in guerra, non si lamentavano i prigionieri dei campi si lamentano i tuoi figli in una casa piena di comodità, ecc.”.

Sono costernata quando mi sento dire “cosa li hai fatti a fare per parcheggiarli a scuola/dai nonni/ecc.?” perché io non li parcheggio a scuola, a scuola vanno perché è importante per loro, perché la scuola è formazione! Ma non si imparano solo un po’ di nozioni a scuola. Si impara a convivere, in modo possibilmente civile, confrontandosi tra pari e con persone che hanno una posizione superiore. Si imparano regole di convivenza diverse da quelle di casa, si scoprono mondi nuovi e si impara anche ad affrontare sconfitte e ingiustizie. E tutto questo non si può fare in DAD! E tutto questo non è meno importante per la loro vita!!

E non è insultando me o i genitori come me che si risolverà la pandemia. Perché alla fine, e forse questo non è chiaro ai leoni da tastiera, quelli che protestano, in modo civile, sono gli stessi che alla fine le regole le hanno seguite, le stanno seguendo. Ma sono anche quelle che hanno una mente critica (e anche qui …. la scuola è fondamentale perché si formino menti pensanti) e si fanno delle domande.

Fanno delle domande … che per lo più hanno come risposta educata “non si può” e altre meno educate e si ritorna agli insulti. Non è negazionismo chiedersi come mai ci si ostini a un protocollo di cura uniforme per tutti che anche AIFA ha stabilito essere inutile e dannoso. Non è insultare i medici ospedalieri chiedere se non sia possibile ridurre il numero di ricoveri anche gravi, dando delle terapie farmacologiche precoci e domiciliari. Ma a queste domande nei mesi abbiamo avuto solo #iorestoacasa, #andratuttobene, #iomivaccino per non parlare di “chiudo ora per salvare il Natale, chiudo ora per salvare la Pasqua, ne usciremo migliori” e le menti pensanti, anche se obbedienti, si sono stancate di essere prese in giro e protestano!
Grazie per l’attenzione
Codiali saluti
Silvia