“Oggi credo che la fine è lontana. Anni luce. Oggi sono stanca”, scrive una lettrice sulla diffusione del virus
La testimonianza e la delusione di una operatrice sanitaria per la mancanza di adeguati controlli, mentre negli ospedali cresce la tensione per i malati gravi
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta di una nostra lettrice per sollecitare il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a maggiori controlli sul comportamento della gente in tema di prevenzione. Si tratta di una operatrice sanitaria che confronta l’attenzione sempre esistente nei reparti covid con quella all’esterno degli ospedali. Il confronto, a volte, è deprimente.
Gentile governatore
Le scrivo non per, come potrebbe sospettare, lamentarmi della Sua decisione di rendere la regione una regione a rischio elevato – arancione rafforzato. Anzi.
La ringrazio. La ringrazio perché i miei concittadini non sono in grado di capire. Non sono in grado o non vogliono farlo, questo non lo so. Io so solo che non ho le forze per tornare alla situazione di marzo. E le scrivo con gli occhi di chi ha visto giorno per i giorni cambiare il suo ospedale. Per adattarsi. Per cercare di continuare a garantire eccellenza di cure ai nostri neonati. Mentre i colleghi lottavano in prima linea, noi mai abbiamo smesso di crederci. Mai. Oggi ci credo un po’ di meno. Oggi credo che la fine è lontana. Anni luce. Oggi sono stanca.
Sono stanca dell’indifferenza.
Tornando a casa dopo il turno, un gruppo di 7-8 ragazzi in Duomo. Senza mascherina. Passa, nell’ordine, davanti a polizia. Carabinieri. Esercito. Silenzio. Nemmeno un invito a indossarla. Non a coprire il naso. Ad indossarla, proprio non ce l’avevano.
Ne usciremo? Senza l’aiuto di tutti mai.
Senza la collaborazione di chi deve far rispettare le regole, mai.
Sono stanca stasera presidente.
No voglio tornare alla condizione di marzo.
Lettera firmata
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