La sedia vuota alla Casa del Volontariato: “Forse, nel gruppo Toia c’è un po’ di confusione”
Rosa Romano, presidente della Casa del Volontariato, risponde in maniera dettagliata alla polemica sull'assenza di Carolina Toia al confronto tra i candidati sindaci
Gentile Direttore
Non era mia intenzione rispondere alla lettera di Donata Colombo, ma rappresento un gruppo che merita qualche precisazione.
Prima, però, per stemperare i toni e dare alla questione la giusta dimensione, vorrei fare una premessa. Ho imparato, nella mia lunga esperienza di vita e di gregario nel sociale, che le campagne elettorali durano un tempo definito, tempo durante il quale i candidati si sfidano a forza di proclami, di promesse, di pensieri e questa sfida – bella, importante, necessaria per la democrazia – a volte diventa passionaria e straborda fino ad ingigantire fatti di poco conto. Ma, passata la campagna elettorale si torna ad essere quelli che si è sempre, ossia persone che,soprattutto in una città come la nostra – piccola rispetto a un municipio milanese -, condividono eventi e situazioni, s’incontrano, si parlano, bevono un caffè insieme…
Ecco perché sono convinta che alzare i toni, scendere nella non polemica, che di fatto è polemica, rischia – badi bene dico rischia – di trasformare la politica in sterili controversie e a non vederne invece i contenuti fondamentali.
Ciò detto, leggendo la lettera di Donata Colombo,la cui serietà e professionalità ho avuto modo di verificare di persona,ho la sensazione che alcuni passaggi e particolari della vicenda a lei siano poco noti. Infatti, tra noi e lo staff di Carolina Toia c’è stato un lungo e articolato scambio di mail,oltre che telefonate e conversazioni. A scrivere e a parlare sono state alternativamente più persone (o indirizzi mail) e mi sorge il dubbio che,proprio perché diversi sono stati gli interlocutori, qualche passaggio non sia giunto alla conoscenza di tutti; pertanto riepilogo in calce, per chi volesse approfondire, la sequenza degli avvenimenti e delle mail. Certo è che alla fine di tutte le interlocuzioni nessuno è stato delegato ad occupare la sedia di Carolina Toia. Pertanto, durante la presentazione ho detto che c’era la delegazione ma non ho fatto i nomi, giacché in questo susseguirsi di mail e telefonate, ho avuto l’impressione –probabilmente sbagliata – che nel gruppo ci fosse un po’ di confusione.
Fin qui ho parlato come Presidente di Casa del Volontariato. Ed ora come donna e persona che vive l’impegno e silenzio di tanti e tanti volontari, mi sia concessa una piccola e breve chiosa.
Al 19 agosto riceviamo la conferma che Carolina Toia accetta di partecipare al nostro evento; era l’ultima che ancora non aveva dato l’adesione. Bene, mi sono detta, partiamo…
Al 28 riceviamo la mail dallo staff di Carolina che dice “a causa di un impegno sopravvenuto …” Lettera gentilissima, per carità, ma che impegno importante può essere sopraggiunto, tale da chiedere uno spostamento? Personalmente ho pensato a un impegno familiare o personale, invece, scopro la sera del 10 settembre,poco prima che inizi la nostra conferenza, che si tratta di un altro impegno elettorale. Senz’altro più importante- per Carolina e i più -visto che c’erano anche persone di rilievo. Per carità ci sta, ma …
Noi siamo noi, Terzo Settore, lavoriamo in silenzio tutti i giorni, ci mettiamo la passione, l’impegno, spesso anche i nostri soldi, oltre che il tempo… per cui ci concedete il diritto di pensare che anche il nostro impegno sia importante? E soprattutto di non aver gradito che dopo averci detto sì,alla fine Carolina Toia ha scelto di presenziare un altro evento?
Per cui se durante la nostra serata un po’ di rammarico l’ho fatto trapelare è perché forse è mancato il fair play della competizione.
Ed ora chiudo per dire che dietro a questa polvere – che lì per lì brucia gli occhi ma poi passa -, c’è una verità importante, che le nostre “non polemiche” (peraltro sono certa non sposteranno un voto), rischiano di offuscare. La verità, gentile Direttore, è che a Legnano 286 (7+279) persone si sono messe in gioco per governare la città, una città che amano, una città per la quale vogliono spendersi e metterci la faccia, oltre che il loro tempo. E questo, al di là dei credo partitici di ognuno, è la vera bellezza della democrazia.Pazienza se poi sorge qualche incomprensione, siamo persone, e questo ci è concesso! L’importante è poterci confrontare e esercitare in pieno il nostro essere cittadini maturi e democratici.
Gentile Direttore, chiudo ringraziandola per lo spazio che sempre ci concede e per aver evidenziato nel suo articolo il valore del Terzo Settore
Con stima
Rosa Romano
Sequenza degli avvenimenti
Il nostro invito ai candidati è partito dopo il 10 di agosto; il giorno 19 agosto riceviamo la conferma di Carolina Toia; il giorno 28 agosto lo staff di Carolina ci informa gentilmente che sono sopraggiunti altri impegni e ci chiede di spostare data o anticipare l’incontro alle ore 15. Dopo una verifica il 29 rispondiamo che non è possibile perché spostare data diventa problematico, spostarlo al pomeriggio pure perché a quell’ora lo spazio (peraltro gratis) non è libero. Suggeriamo (e qui ci tengo a precisare) suggeriamo noi di inviare un delegato. Lo stesso giorno sempre lo staff ci comunica due nomi come delegati. Rispondiamo che ci fa piacere avere la delegazione, ma al tavolo ci deve andare una persona sola e che quindi decidano chi tra i due nomi deve rappresentare Carolina.Il 2 settembre ci confermano che vorrebbero che a parlare fossero i due nomi scelti.Da allora fino al giorno 10 settembre nessuno parla. Solo a voce, Carolina Toia, la sera prima mi conferma velocemente che manderà una delegazione. Restiamo convinti quindi che qualcuno di loro parlerà. Invece no, chiamano nella tarda mattinata del 10 per dirci che manderanno le risposte ma che nessuno parlerà al posto di Carolina. Insisto, dico che una sedia vuota è brutta da vedere, suggerisco di fare un’alternanza a quattro, una per ciascuna risposta visto che le domande sono quattro. Alla sera del 10, alle otto, poco prima che inizi la serata mi vengono consegnate a mano le risposte con preghiera che a leggerle sia la moderatrice. (In verità hanno inviato anche una mail – con le risposte scritte e i nomi della delegazione, ma l’hanno fatto alle 19.38 del 10, meno di un’ora prima dell’inizio. Purtroppo a quell’ora eravamo tutti impegnati ad allestire lo spazio e quindi non l’abbiamo letta.) Donata Colombo si è presentata a me, ammetto, ma alla mia richiesta ha confermato che non avrebbe parlato. Vero che nella presentazione ho detto che c’era la delegazione ma non ho fatto i nomi. In questo susseguirsi di mail e telefonate, ho avuto l’impressione –probabilmente sbagliata – che ci fosse un po’ di confusione.
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