L’obbligo della mascherina e la necessità di una sua revisione
Per convincerci della bontà di queste disposizioni, scrive un lettore, veniamo continuamente bersagliati con bollettini di guerra che ci dicono che comunque ci sono sempre nuovi morti e nuovi contagi
Egregio Direttore,
fino all’ultimo ho sperato che i governanti della nostra Regione decidessero di lasciarci liberi di non indossare le fastidiose mascherine almeno per i mesi di luglio e agosto (tanto sappiamo già che a settembre dovremo rimetterle per la tanto sbandierata seconda ondata).
Invece no. Nonostante gli studi di pregevoli scienziati provino che le cariche virali dei tamponi positivi siano così basse da non avere potere di contagio, nonostante il nostro clima caldo e umido renda già di suo difficoltoso respirare e soprattutto nonostante una circolare del Ministero della Salute firmata dall’epidemiologo Giovanni Rezza abbia certificato che il virus sopravviva 4 giorni all’interno delle mascherine e ben 7 giorni sullo strato esterno, il dott. Fontana ha deciso che dovremo continuare a portare la mascherina anche all’ APERTO. Ciò per tutelare la nostra salute.
Francamente spero, se continuerà l’ondata di caldo, di non vedere persone cadere a terra svenute per difficoltà respiratorie dovute non al Covid, bensì alla “tutelante” mascherina.
Oltretutto, per convincerci della bontà di queste disposizioni, veniamo continuamente bersagliati con bollettini di guerra che ci dicono che comunque ci sono sempre nuovi morti e nuovi contagi. Sarebbe però corretto dire anche QUANDO le persone che purtroppo non ce la fanno hanno contratto il virus; si scoprirà che sono persone che si sono ammalate nei mesi di marzo-aprile quando la curva dei contagi era al massimo e non adesso. Anche i nuovi positivi sono per lo più “vecchi” positivi.
Quindi guardiamo in faccia la realtà. Tutte queste misure che si protraggono anche ora che non ce ne sarebbe bisogno hanno il fine, ormai malcelato, di creare un nuovo tipo di società dove ognuno vede l’altro come un possibile nemico (l’untore di turno).
Poi ci lamentiamo dell’aggressività dei ragazzi.
Si vuole creare una generazione di disadattati e ipocondriaci che, pur essendo sanissimi, si reputano malati.
Se poi ricordiamo le parole pronunciate dal ministro Boccia, che ha dichiarato che il virus non sarà finito fino a quando non ce lo dirà il ministro Speranza, chiudiamo il cerchio con buona pace dei nostri diritti costituzionali.
Spero, anche se non lo credo, che la situazione venga di nuovo valutata.
La ringrazio per lo spazio che Vorrà dedicarmi e La saluto cordialmente.
Fabrizia Lui
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