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Un pendolare insoddisfatto…”sognavo un servizio migliore; ormai mi accontento di un servizio identico”

3 Settembre 2014

Caro Direttore,

in questa estate ho letto su Legnanonews una buona quantità di articoli riguardanti notizie inerenti Trenord e la situazione dei mezzi di trasporto in generale. Come ben descritto dalla sua testata, la situazione di noi pendolari che ogni giorno partendo da Legnano ci dirigiamo verso i nostri posti di lavoro non è facilissima. Ad essere sinceri, dal lontano 2001, quando ho iniziato a prendere il treno da studente universitario, ad oggi, la situazione è sicuramente migliorata. Su un arco di tempo più breve, che a mia memoria possiamo circoscrivere negli ultimi due anni, il rapporto qualità del servizio/costo del servizio, è sicuramente diminuito. Un paio di anni fa, a causa della crisi che ha privato la regione di alcuni fondi statali, il costo dell’abbonamento mensile è passato da circa 60 Euro a circa 80 Euro. Oltre a questo aumento, io ed altri pendolari avevamo notato anche una diminuzione della qualità del servizio, in quanto alcuni dei treni belli e confortevoli erano stati sostituiti con treni più vecchi e in alcuni casi più piccoli. La situazione di crisi in cui versava l’Italia e l’Europa in generale, acconsentiva però ad accettare, anche se con malavoglia, la situazione.

Non si riesce invece a capire e ad accettare il cambiamento imposto a coloro che prendono il treno dalla stazione di Legnano, dall’ introduzione del nuovo orario entrato in vigore a metà giugno. Esso infatti ha avuto un duplice effetto:

Ridurre il numero dei treni che fermano a Legnano sia al mattino verso Milano, sia al ritorno da Milano alla sera, in fasce di orario particolarmente sensibili (non conosco la situazione verso Varese)

Sconvolgere le abitudini di noi pendolari.

Senza tediare troppo i lettori con i dettagli, segnalo infatti che non si fermano più nella nostra stazione treni che posso definire “storici e familiari” come il 6,56 (che già era stato anticipato alle 6,44) e il comodissimo 7.37. Sulla via del ritorno serale sono stati cambiati gli orari dei treni partenti da Porta Garibaldi alle 17.52, mentre non si fermano più a Legnano treni che trasportavano un sacco di passeggeri come il 18.57 e il 20.00.

L’effetto del disagio provocato da questi cambiamenti non si è ancora completamente manifestato in quanto nel periodo estivo l’incidenza degli studenti universitari è minore. Sono convinto che quando inizieranno i corsi universitari, che già negli anni precedenti provocavano un netto cambiamento alla comodità e alla vivibilità dei viaggi in treno, ci saranno disagi ancor più evidenti.

Naturalmente il taglio di alcuni transiti da Legnano non ha comunque diminuito la percentuale di puntualità dei treni, in quanto la normalità è quella che il treno sia in ritardo di 5 minuti, ma a volte e spesso i ritardi sono maggiori, al netto dei guasti tecnici sulla rete o delle soppressioni per variazione dei turni del personale, che succedono sempre più spesso.

A questa situazione va aggiunta la beffa per cui nel mese di settembre ci sia stato un seppur minimo aumento dei prezzi per gli abbonamenti mensili, giustificato con un adeguamento all’indice inflattivo (la buffa coincidenza ha voluto che i titoli dei giornali settimana scorsa dichiaravano come il nostro Paese fosse entrato in deflazione).

Spero che questa lettera serva a smuovere qualche intervento, non dico per migliorare la situazione, ma almeno per farla tornare come prima delle modifiche apportate dall’entrata in vigore dell’orario estivo. A tal proposito mi viene in mente un aforisma letto su Twitter la scorsa settimana, che può riassumere benissimo questa vicenda:

“Da ragazzo sognavo un mondo migliore; col passare degli anni mi accontento di un mondo identico. (cit.Rocco Tanica).”

Marco Ildefonsi


Da ex pendolare, tutta la mia personale solidarietà e infinta comprensione…

marco tajé

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