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Tosi: “Un’occasione da non perdere”

6 Marzo 2016

L'avv. Brumana affronta l'argomento del futuro delle aree dismesse della ex Franco Tosi e ribadisce l'idea di una vendita frazionata in funzione di un programmazione urbanistica, non il contrario. Di seguito le sue considerazioni.


Nel presentare l'intervento dell' assessore Ferre' vi dichiarate a conoscenza di illazioni di possibili speculazioni edilizie sulle aree della ex F.Tosi, che provengono non dal mondo politico, ma da politicanti . Poiché si tratta di una questione molto importante per la città , sarebbe doveroso che voi ne  diate una completa informazione . Altrettanto dovrebbe fare l' assessore che sempre in termini generici riferisce che "sono del tutto fuori luogo fantasiose e strumentali illazioni su fantomatiche operazioni speculative." Perlomeno questo politico, che ha il merito di non essere" politicante ", ci rassicura che si tratta solo di fantasie. Usa però l'aggettivo" strumentali " che desta qualche preoccupazione sull ' esistenza di manovre che utilizzano le illazioni per finalità misteriose.  Sul fatto che non sia in atto una speculazione edilizia si deve dargli ragione per due motivi principali :

1) non è epoca di speculazioni edilizie perché l' edilizia e' priva di mercato per la nota crisi in atto;

2) non è pensabile che un fallimento si dedichi alla speculazione edilizia. I "politicanti"  che diffondono simili illazioni quindi devono essere decisamente sprovveduti .          

Sorge però un dubbio e cioè  che siano state confuse le critiche  alla giunta Centinaio riguardanti i gravi ritardi nel definire la programmazione delle aree della F. Tosi con le asserite illazioni di speculazioni e che magari i " veri politici", che sono molto più astuti dei politicanti, stiano  cercando di distogliere l' attenzione dei cittadini con l' avvio di una campagna di disinformazione per mettere a tacere le critiche, che, come si è visto nella vicenda del Cadorna, non sono tollerate da chi ci governa. Meglio che si parli di speculazione edilizia perché così è facile asserire l' infondatezza di queste illazioni e deprecare i dissidenti ! Se poi si aggiunge in modo solenne che queste aree resteranno per sempre industriali si fa  sicuramente una bella figura perché si fa intendere  che gli speculatori , sempre in agguato , saranno sconfitti dalla integerrima giunta Centinaio.  La storia però è purtroppo un'altra …perché gli "speculatori non si vedono in giro per le ragioni sopra indicate ,ma invece appare evidente una incomprensibile sottovalutazione delle esigenze pubbliche. Nelle dichiarazioni riportate da Legnanonews nel precedente articolo sulla Tosi l'assessore afferma:" abbiamo lavorato con i tecnici dell' amministrazione straordinaria della ex Tosi. La variante del PGT e' stata condivisa ed approvata anche dal commissario Lolli".  

Quindi la soluzione individuata e' stata concordata con Lolli prima che venisse portata a conoscenza del consiglio comunale? Risponde agli interessi della città o a quelli contrapposti dei creditori della procedura fallimentare, che Lolli per il suo incarico deve tutelare? Un'amministrazione accorta avrebbe dovuto imporre al più presto vincoli a tutta la proprietà della Tosi per ottenere i risultati più convenienti per i Legnanesi e la migliore programmazione possibile per la città… Non è pensabile che tutta la ex Tosi rimanga destinata all' industria. Prima vi lavoravano oltre 5000 dipendenti ora meno di 200 ed anche secondo le più ottimistiche previsioni non si può pensare che serviranno spazi lavorativi così vasti come gli attuali capannoni tristemente deserti . Inoltre sarebbe opportuno decentrare le nuove auspicabili attività produttive in apposite zone industriali bene attrezzate e distanti dalle zone residenziali. Ciò non significa avviare operazioni speculative ma ricercare all'interno della Tosi occasioni per opere pubbliche così come è' avvenuto con la ex Cantoni, oltre che mantenere una parte degli attuali edifici ad uso industriale. Per esempio si potrebbe prevedere un parco pubblico di dimensioni proporzionalmente superiori a quello della ex Cantoni ed altre opere di cui la città ha necessità. Non può sfuggire l'importanza urbanisticamente strategica di queste aree poste nel centro cittadino ed in prossimità della stazione ferroviaria.      

Imporre i vincoli conseguenti avrebbe certamente scontentato Lolli o meglio i creditori della procedura fallimentare perché avrebbe diminuito il ricavato delle vendite frazionate all' asta ed avrebbe di fatto limitato la lottizzazione in atto delle aree. Chi avrebbe comperato i comparti destinati a parco pubblico ?  Non si deve confondere Lolli con Presezzi e cioè la proprietà fondiaria con l'attività industriale ,che ha valorosamente ripreso la produzione e che in quanto tale va in ogni modo favorita. Lolli come è noto ha approfittato della benevolenza o dell' inerzia del Comune per mettere in vendita tutti gli immobili in 6 lotti . L 'assessore ora riferisce di un futuro " master plan " che " definirà l'eventuale frazionamento successivo in fasi di intervento".

Questa espressione e' decisamente poco chiara e generica e fa pensare che l' anglicismo "master plan" possa essere tradotto come il cancello da chiudersi dopo che i buoi se ne sono andati. Trattare con 6 possibili diversi acquirenti dei vari lotti ed imporre agli stessi i sacrifici necessari sara' molto più complicato. Abbiamo in città due esempi molto significativi e cioè la ex Cantoni e la ex Bernocchi, che a differenza della Cantoni e' rimasta tale e quale per 40 anni proprio perché  frazionata  in distinte proprietà' .    

A questo punto speriamo che la giunta Centinaio rinunci alla polemica sulle illazioni ed alle belle ma ininfluenti frasi contro la speculazione edilizia ed il mantenimento della destinazioni industriali e si dedichi con urgenza ed in via prioritaria  alla programmazione urbanistica dellaTosi  senza rinvii a futuri master plan. Se riuscirà ad imporre i conseguenti vincoli prima delle vendite all' asta dei sei lotti compirà in extremis un ' opera meritoria.

Altrimenti si assumerà la responsabilità politica della mancata occasione di migliorare Legnano.

Avv. Franco Brumana

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