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TESTAMENTO BIOLOGICO: IL LEGISLATORE PADRONE DELLA VITA ALTRUI

14 Luglio 2011

 Martedì 12 luglio la Camera con il voto compatto della maggioranza, il sostegno compatto dell’UDC e l’aiutino personale di una ventina di deputati del PD ha approvato una legge vergognosa e indecente, che sottrae a ciascuno di noi il diritto di decidere persino sulle modalità del morire.

Le “Disposizioni sulle dichiarazioni anticipate di trattamento” o sul Sondino di Stato, come preferiamo chiamarle, ci privano infatti della possibilità di scegliere in anticipo quali trattamenti medici rifiutare qualora ci trovassimo in una condizione di incapacità.

Con un furore ideologico e uno spirito vendicativo che nulla hanno a che fare con la Costituzione (che all’art. 32 riconosce fra i diritti fondamentali quello di rifiutare le cure), con la pietà cristiana e con il rispetto della persona umana il legislatore ha deciso di ergersi a padrone della vita altrui, calpestando in tal modo con assoluta indifferenza anche quello che è il sentire delle persone reali, che a grande maggioranza oggi si pronunciano sulla libertà di scelta in materie così intime e delicate, e sancendo con cinica consapevolezza l’ennesima norma classista, che vedrà chi dispone di mezzi economici cercare in altri Stati più evoluti e civili la libertà negata in Italia e lascerà gli altri in balia delle decisioni integraliste di chi pretende per loro di fissare i confini fra vita e non vita.

Quanto accaduto ieri alla Camera, oltre a farci riflettere amaramente sull’enorme distanza che ormai separa chi ci comanda dal mondo reale, ci conferma l’ormai insuperabile divisione fra chi aspira ad una stato laico e moderno e chi si ostina a imporre a tutti come legge le proprie ottuse e retrive visioni morali.

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione della Sinistra

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