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SOCIALE : UNA SOLUZIONE ALTERNATIV​A AI CONTRIBUTI A FONDO PERSO

28 Settembre 2011

Le Amministrazioni Comunali, oggi più che in altri tempi, si trovano difronte a situazioni sociali sempre più complesse in conseguenza a dinamiche di crisi economiche e lavorative che coinvolgono i nostri territori come mai si è registrato in precedenza. Il problema, non di semplice soluzione, dal momento in cui i compiti delle amministrazioni comunali sono limitati in campo della promozione economica, riguarda la capacità di trovare delle soluzioni per dare delle risposte ai nostri cittadini che per motivi non a loro imputabili ricadono in queste situazioni di disagio.

A fronte di tutto ciò le amministrazioni si trovano, nonostante i vincoli di patto sempre più stringenti, ad essere sollecitate sempre più dalle richieste di contributi da parte di cittadini che oggi non riescono più a far fronte, anche ai minimi impegno di sussistenza familiare, in quanto i soggetti che garantivano il reddito si ritrovano espulsi dal mondo lavorativo.

La risposta molte volte avanzata da alcune parti politiche a questa problematica si materializza con la costituzione di fondi economici da distribuire, secondo dei criteri, a chi ne fa bisogno.

Questa può rappresentare una soluzione contingente ad un problema che ritengo deve essere affrontato diversamente sapendo cogliere tutte le opportunità che la normativa vigente e il mercato ci offrono, in quanto reputo che questa modalità é demotivante per il destinatario del contributo, poiché non lo aiuta a sentirsi utile per la collettività ed a maggior ragione lo mette in condizioni di difficoltà in quanto priva di stimoli. Evidenziando inotre che questa modalità potrebbe anche promuovere comportamenti opportunistici, ricordando che il sussidio non deve mai essere competitivo ed alternativo al lavoro.

Per questo ritengo che bisogna introdurre una nuova modalità di corresponsione dei contributi che deve passare attraverso una collaborazione del destinatario del beneficio con dei lavori socialmente utili che vadano nella direzione di una restituzione delle somme attraverso lo svolgimento di attività utili alla collettività.

Ecco perché si rende opportuno istituire i “voucher lavorativi” con i quali l’Amministrazione Comunale mette a disposizione dei “buoni lavoro” per lo svolgimento di una serie di attività di interesse collettivo, che vengono scontati sui contributi concessi per far fronte alle necessità temporanee dei richiedenti. Attraverso i buoni viene riconosciuta sia una retribuzione per le attività prestate verso l’Amministrazione Comunale sia una copertura previdenziale (INPS) e assicurativa (INAL) che risulta esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupazione o inoccupato ed è cumulabile anche con i trattamenti pensionistici. Inoltre questa modalità potrà svolgere anche un ruolo educativo e sociale di riscatto della persona, che si trova nelle condizioni di richiede un sostegno economico alla comunità.

Pertanto, la proposta consiste nel passare da un regime in cui l’Amministrazione dà dei contributi a fondo perso a un regime dove a fronte di un contributo vi è l’impegno del beneficiario a svolgere dei lavori retribuiti (di utilità alla collettività) per far fronte al prestito fornito dall’Amministrazione Comunale e motivare il prestatore d’opera.

Raffaele Cucchi
Vice Presidente Vicario del Consiglio della Provincia di Milano 

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