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SEL: MAI PIU’ TRAGEDIE NEI NOSTRI MARI

11 Novembre 2013

Dopo la tragedia di Lampedusa, avvenuta ai primi di Ottobre sulle nostre coste, ultima di ennesime stragi consumate nel nostro mare e a cui la nostra classe dirigente riserva solo lacrime non cercando d analizzare i fatti e interrogandosi sulle cause, Sinistra Ecologia Libertà ha deciso di lanciare la campagna nazionale “Mai più tragedie nei nostri mari”.
Solo nel Canale di Sicilia, dal 1994 a oggi sono morte oltre 6.200 persone.  Dal 1988, più di 18.600 persone in tutto il Mediterraneo (stime "Fortress Europe").
Altri barconi che si rovesciano, altre storie che vanno in frantumi, altre speranze, pagate a caro prezzo a scafisti senza cuore, che annegano nei nostri mari. Ancora morti, ancora donne e bambini, uomini che fanno parte della larga schiera degli invisibili, e che per noi semplicemente non esistono, non sappiamo come si chiamano e a malapena sappiamo dove sono posizionati sulla cartina geografica i paesi da cui provengono. Ma perché e da chi cercano di sfuggire queste persone? 
Per sfuggire dall’inferno da cui provengono fatto di guerra,di ingiustizie,di diritti negati, di prepotenza da parte del dittatore di turno,di fame oppure per la sete di denaro di mercanti di carne umana?  O ancora per gli interessi della criminalità organizzata appoggiata da uno spaccato di classe politica senza scrupoli….Forse per una bestiale indifferenza.
Alcuni esponenti di questa classe politica semplicemente attribuiscono le cause della tragedia al buonismo di chi vorrebbe cancellare leggi ignobili e vergognose o vorrebbe dare un netto segno di cambiamento affrontando la questione in termini nuovi, piu’ umani e rispettosi dei diritti delle persone.
Chi fa affermazioni deliranti come queste o compie atti di provocazione come ammainare  la nostra bandiera posta a mezz’asta in segno di lutto e di rispetto, dimostra ancora una volta il proprio disprezzo per il diverso e lo straniero che l’ideologia xenofoba e razzista vorrebbe respingere verso i paesi di provenienza o girare in carico all’ Europa.
I dati ci dicono pero’ che quasi tutti i paesi dell’unione hanno accolto sul loro territorio un numero di stranieri molto superiore a quelli presenti in Italia e che da noi non è ancora operativa una legge sul diritto di asilo. 
Ora non c’è più un secondo da perdere, ora non servono lacrime e cordoglio. Non possiamo permetterci di vivere il presente continuando a recuperare cadaveri, trasportare bare e piangere morti invocando un cambiamento che non si riesce a mettere in pratica. È il momento di agire.
Sinistra Ecologia Libertà ritiene quindi che, nonostante le politiche europee sull’immigrazione vadano profondamente riviste, il nostro paese non puo’ esimersi dai doveri che gli derivano dall’essere una delle porte di ingresso dei migranti o richiedenti asilo del Mediterraneo.
Ed è per questo che stiamo presentando ordini del giorno e delibere anche nel nostro territorio, chiedendo ai nostri amministratori e ai nostri rappresentanti di portare avanti in ogni comune un’unione compatta delle amministrazioni su questi temi per chiedere l’abolizione di leggi come la Bossi-Fini che determinano morti e inutili tragedie, per l’apertura di un canale umanitario da attivare subito in comune accorso con l’Europa e per una  nuova politica sulle immigrazioni.
Sappiamo bene che questo è un compito in principal modo del Governo, ma sappiamo anche che la forza di opinione è una dimostrazione di una volontà politica di agire e dove nessuno si può sentire escluso.
Sinistra Ecologia Libertà Circolo del Legnanese, aderendo alla campagna nazionale e coinvolgendo prossimamente anche i singoli cittadini, ritiene che l’Italia sia migliore di chi la rappresenta e che abbia già scelto da che parte stare. Quella dei diritti umani.

Il Circolo Legnanese di Sinistra Ecologia Libertà

 

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