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Sciopero Trenord: viaggio da incubo per i pendolari

21 Giugno 2015

Duro risveglio per i pendolari della tratta Gallarate-Milano dopo la serata da incubo vissuto martedì 16 giugno, giorno di sciopero. Il Comitato chiede di di sedersi al tavolo con le organizzazioni sindacali per rivedere le modalità della protesta per evitare che si ripetano queste situazioni. 

Di seguito la lettera integrale

Purtroppo questi sogni cattivi, stanno diventando la realtà quotidiana. Qualsiasi tipo di evento, che impatta sul trasporto pubblico in Lombardia, in maniera perversa e diabolica, colpisce i pendolari. Non c’è storia.

Arriva il maltempo e si allagano le stazioni e e si spaccano gli impianti. Arriva Expo, i pendolari sono costretti a viaggiare su materiale rotabile anteguerra oppure a fare i conti con la mancata capacità di sapere gestire un evento. Ampiamente previsto prima. Atm Milano ha reagito diversamente. Aggrediscono il personale trenord e si organizza uno sciopero per protesta per la scarsa sicurezza sui treni. Si manifesta il disagio verso la propria azienda e chi paga in termini di tempo, ferie, permessi lavoro, stress psicofisici, sempre gli stessi i pendolari.

I pendolari sono diventati noiosi, pesanti e dicono sempre le stesse cose. Non interessa forse nemmeno più ascoltarli. Sono fatti loro. Che chi scappa prendendo la macchina (comprensibile). Chi li ignora perché non è toccato, però appena diventa pendolarecambia idea. C’è gente che non cambia lavoro perché ha paura di prendere il treno.

Ieri sera abbiamo assistito a qualcosa di nuovo nel quotidiano disegno “assurdo di Trenord”. Lo sciopero è finito alle 17, ma come tutti sanno gli effetti sono andati avanti fino a tarda serata. Questo è l’epilogo della giornata di ordinaria follia.

Chi scrive ha vissuto l’odissea del treno Milano Porta Garibaldi 5326. Il treno dell’inferno “Dantesco”. Io sprovveduto pendolare ho pensato di prendere il primo treno utile per tornare a casa. Qualcuno altro ha pensato la stessa cosa e ci siamo trovati su quel treno.

Lo stesso è stato fermo forse 40-45 minuti in stazione Porta Garibaldi. Con altri pendolari abbiamo cercato di capire cosa stesse accadendo, guardando app, facebook, portali etc. Purtroppo senza connessione era difficile collegarsi.  Qualcuno ha cercato di scendere dal treno dopo tanta attesa, perché la sensazione di claustrofobia saliva.

Nella carrozza in cui viaggiavo, è stato azionato il comando per aprire le porte e respirare (qualcuno non si sentiva bene).  Sono poi arrivate le forze dell’ordine e i militari per riportare la calma.

Dopo urla, grida, momenti di tensione fortissimi il treno è partito e ci è stato comunicato che si sarebbe fermato in tutte le stazioni (visto che il Suburbano era stato soppresso)

Da quel momento è iniziato un viaggio interminabile con le sue mille conseguenze a bordo: una pendolare si è sentita male, la gente schiacciata come sardine agli accessi dei treni, la gente che cercava di salire sui treni,  una donna voleva entrare sul Titanic con il passeggino, il capotreno che arginava l’oceano di proteste e altro. Siamo arrivati a Legnano alle 19.45.  Siamo convinti che questo ritardo sicuramente finirà nel calcolo del ritardo, del bonus che non verrà erogato

Lo scopo dello sciopero è stato raggiunto: protestare verso la società e penalizzare senza pietà i soliti. Noi crediamo che a questo punto sia arrivata l’ora di sederci a tavolo con le organizzazioni sindacali per rivedere le modalità dello sciopero. Dobbiamo assolutamente evitare che si ripetano queste situazioni. Noi siamo dalla parte dei lavoratori di Trenord e dei sindacati che li tutelano. Ma voi siete dalla parte nostra? Dimostratecelo non solo dandoci informazioni, ma con fatti concreti che servano per non fare vivere gli incubi ai pendolari.

Avete mai visto i pendolari fare una protesta verso queste situazioni? Che strumenti hanno in questo momento? Se non la protesta verbale. Aspettiamo una risposta

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