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Rimborsi mensa, esito finale positivo

3 Giugno 2014

Caro direttore

La ringrazio per aver pubblicato la mia lettera del 22/05/14 a titolo "Mensa scolastica: storia di un rimborso ancora atteso", grazie alla quale il mio problema è stato finalmente risolto.

Come per magia, tutti gli ulteriori adempimenti burocratici si sono infatti dissolti nel nulla il 28/05/14, con una telefonata da parte della direzione scolastica che mi ha informato circa il riscontro positivo delle assenze al servizio di refezione, e l'avvenuto riaccredito delle somme indebitamente imputate.

Ringrazio anche il lettore Marco Moroni, per aver fatto tempestivamente rilevare la non infrequenza degli “addebiti a capocchia”, dimostrando peraltro di essere ben più informato di tutti coloro cui mi sono rivolto per ottenere indicazioni su come ottenere lo storno dei buoni non utilizzati.

Voglio precisare di non aver mai dubitato sulla serietà, disponibilità e capacità della società Pellegrini S.p.A. nel saper affrontare e risolvere prontamente un problema banale e, anche comprensibilmente, ricorrente come quello sollevato.

Rimane tuttavia la certezza della cavillosità e artificiosità delle procedure poste in essere dal Comune. Prova ne è il modulo che mi è stato rilasciato dall'URP, e che PARLA DA SOLO .

Ricordo anche che il Comune pretende un contributo di ben 79 centesimi circa a pasto per “costi di gestione del servizio di refezione” presunti a proprio carico.

Ammesso che tutti questi costi esistano, altrettanto non si può certo dire circa il servizio reso agli utenti.

Ringrazio anche il c.d. “Direttore Organizzativo” (per il quale il bilancio prevede, a meno di clamorose “cannate”… una spesa di circa 147.000 €/anno, ovvero presumibilmente di oltre 700.000 € per l'intero mandato!) che, poco prima dell'inizio del consiglio comunale del 27/5, si è premurato di cercarmi e consegnarmi personalmente il suo CUD accompagnato dalla frase "… visto che lei si preoccupa tanto degli affari miei …", come se i suoi pingui emolumenti (ed il corrispettivo in termini di servizio reso) fossero estranei agli interessi di tutti i cittadini, e non provenissero dalle loro tasche.

Carlo M. Tatti

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