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PROPRIETARI DI CANI "BOCCIATI", SERVE UNA CAMPAGNA DI BUONA CONDOTTA

14 Gennaio 2011


 

Gentile Direttore,
perchè non lancia una campagna di buona condotta e gestione per possessori di cani?

Come posso spiegare ai padroni di cani che non è il marciapiede, nè tantomeno davanti a casa mia, che devono far fare i bisogni -liquidi o solidi- ai loro cani?

Sui marciapiedi camminano tutti, bambini in particolare, mamme con passeggini e carrozzine… Come farlo capire?

Pur amando le adorate e innocue creature, trovo sempre difficile, se non persino  rischioso per l'incolumità fisica, ricordare ai passanti-padroni che non è il posto giusto, o quantomeno dovrebbero pulire. 

Ho anche provato a dire loro che all'URP danno gratis paletta e sacchettino, ma generalmente i possessori-passanti  'fanno spallucce'. Cosa faccio, li denuncio per la pipì del cane?

Abbiamo visto tanti concorsi di bellezza per i cani, ora lancio l'idea per un corso di gestione e regole civili per il 'padrone perfetto' e perchè no, anche un concorso a premi…

…Intanto continuo a pulire…arrabbiata…

Cordialmente.

Lettera Firmata

Inseriamo anche un'immagine scherzosa, che tuttavia rende bene l'idea del problema, per sdrammatizzare ancor più i toni del messaggio inviato dalla nostra lettrice.
I luoghi publici trasformati in WC a cielo aperto dai proprietari di cani, ben descritti nel messaggio, sono purtroppo una realtà anche a Legnano: una campagna di civiltà potrebbe essere davvero un'idea, anche se, ne siamo convinti, l'educazione civica e il rispetto degli altri si acquisiscono da sè, indipendentemente da manifesti, depliant, cartelloni promozionali.
Naturalmente, non è giusto ‘bocciare’ tutti i proprietari di cani perchè gli esempi positivi si vedono e si apprezzano. Tuttavia, come spesso avviene, le eccezioni fanno più rumore. E anche queste si vedono e, ahinoi, si… calpestano.
Il nostro sito, è una rassicurazione per la lettrice, è abbastanza monitorato dalle autorità cittadine. Sono convinto che questa ‘denuncia’ potrebbe anche sollecitare una nuova attenzione al problema da quanti devono vigiliare in materia.
Marco Tajé
 

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