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Pronto Soccorso: opinione diversa rispetto a quella dell’ass. Mantovani

14 Gennaio 2015

Egregio Assessore Mantovani, leggendo con attenzione quanto scrive e dopo aver toccato con mano la vita del paziente in Pronto Soccorso, mi viene spontaneo consigliarle che basterebbe avere una visione più attuale di un reparto di così tanta importanza, le faccio un esempio: se un paziente viene accettato per un problema oculistico, non deve aspettare che un medico chirurgo in quel momento di servizio debba effettuare una prima visita e poi forse inviarlo in reparto dallo specialista oculistico. La figura all’accettazione, dovrebbe poter decidere di inviare in reparto subito il paziente e lo specialista in ambulatorio dopo la visita dare il benestare per l’eventuale dimissione. Questo aiuterebbe moltissimo, le attese negli ambulatori non sono così lunghe.

Oggi invece: Accettazione, se è in corso un codice rosso, nessuno viene visitato, si attendono ore, per poi essere inviati in un ambulatorio specialistico, in un caso specifico “Pediatria” ore di attesa, visita, il medico viene chiamato d’urgenza in reparto, attesa inoltrata sino al suo ritorno, visita, definizione di anamnesi, attesa del medico predisposto alla dimissione, tradotto in tempo ingresso ore 16,30 – uscita 00,30. 

Mi scuso se non ho utilizzato termini tecnici o burocratici, ma utilizzando buon senso e ottimizzazione delle risorse, si abbattono gli sprechi e si migliorano i servizi.

Cordialità, Massimo Majoni
 

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