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POLITICA NAZIONALE, VIA IL LEADERISMO E SPAZIO A IDEE E PROGRAMMI

13 Giugno 2013

Dopo la pubblicazione di una lettera firmata da Matteucci Matteo, consigliere comunale di Canegrate sulla necessità di un cambio di rotta da parte del PdL (qui il testo), in serata anche Andrea Di Carlo (esponente locale del Movimento 5 Stelle) interviene sulla politica nazionale con questo commento, raggiungibile anche sul suo blog (cliccare qui).


 Eravamo e siamo un Movimento che raccoglie le proteste dell’elettorato. Ma non solo, perché non v’è attivista che conosca che non si impegni con anima e corpo al miglioramento della propria città, regione e Stato in senso lato, mettendosene al servizio, ognuno con le proprie competenze.

Come ama ricordare Piercamillo Davigo: "l’indignazione è come la tensione sessuale. E’ difficile da mantenere per un periodo di tempo estremamente prolungato." ergo il tempo dei ‘vaffanculo‘ (giustificatissimi alla luce del comportamento della classe dirigente italiana) va in qualche modo superato o per meglio dire argomentato con maggiore forza, in quanto abbiamo il dovere di comunicare in modo più efficace le tante iniziative e proposte di legge che in questi mesi abbiamo portato avanti, altrimenti lo scarso risultato di queste elezioni si ripeterà in futuro e in maniera più marcata.

C’è anche da ricordare un dato che la stragrande maggioranza della stampa nazionale sembra, volutamente, non considerare. Le elezioni comunali, come in passato le regionali, sono contraddistinte dalla massiccia presenza di Liste Civiche, le quali annoverano sia cittadini provenienti dalla società civile che ‘infiltrati’ (lascio al lettore la scelta se l’aggettivo si riferisce in modo negativo o positivo) dei partiti, in modo da risultare eletti ‘senza bandiera’ laddove invece ben rappresentano un determinato partito.

Le Liste Civiche, bontà loro, rappresentano anche un modo di allargare la platea a cui si rivolgono le coalizioni: da un lato perché presentare un numero maggiore di candidati aiuta a raccogliere il voto di conoscenti (se in buona fede) o clientelare (se in cattiva fede); dall’altro perché in molti casi i partiti non si sono presentati e hanno dato l’appoggio diretto a queste liste, falsando le analisi dei soloni da salotto televisivo.
L’altro dato che, a mio modesto modo di vedere, non viene mai abbastanza sottolineato è stata la scarsissima affluenza.
Per chi mastica numeri tutti i giorni come il sottoscritto, comparare i risultati delle elezioni amministrative con quelli delle politiche, cosa che non sarebbe corretta neanche se il volume di votanti fosse lo stesso, è alquanto fuorviante.
Andrebbe fatta un analisi normalizzando le percentuali su una medesima base, in modo da avere risultati coerenti, ma solo comparando amministrative con amministrative e politiche con politiche, altrimenti si cade nell’errore di sommare le pere con le mele. Dal momento che ritengo che chi fa di queste analisi dovrebbe avere una preparazione migliore di un ragazzino che frequenta le scuole elementari, mi chiedo come sia possibile che nessuno abbia fatto notare l’incongruenza di certe analisi.

Un appunto finale a Beppe. La dialettica è l’anima della democrazia (sempre che essa esista per come la intendiamo noi), per cui se qualcuno fa commenti critici del tuo comportamento o della linea politica che si sta portando avanti, non è con l’espulsione o con l’esasperazione dei toni che si rimettono in sesto le cose, bensì con il confronto e lo scambio di idee. Le critiche se non sterili e fini a stesse non fanno che bene. Inoltre risulta evidente che alcuni tuoi comportamenti autoritari non sono benefici al Movimento stesso, anzi rischiano di allontanare quella parte di elettori che crede fermamente nel confronto ed aborrano l’autoritarismo.
Sei stato il nostro megafono, come ti piaceva definirti, ora che abbiamo rappresentati in parlamento, hai assunto una posizione estremamente delicata, in quanto ogni tua azione o dichiarazione viene collegata al Movimento nel bene e nel male.
Forse è il caso che il leaderismo che contrassegna la situazione politica nazionale cessi di esistere e si torni, finalmente, a parlare di idee e di programmazione.

Andrea Di Carlo

P.S.: Le opinioni espresse sono personali e non rispecchiano necessariamente quelle del gruppo Movimento 5 Stelle di Legnano.

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