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OSPEDALE E VIABILITA’: SIAMO PROPRIO FUORI STRADA

8 Dicembre 2012

Ho seguito le appassionate e complesse dispute dei partiti legnanesi sul costo del parcheggio in ospedale e l'altro giorno, dovendo prenotare un esame ho voluto fare una passeggiata a piedi fino all'ospedale seguendo le strade meno trafficate. Arrivato in via Sardegna sono contento di aver lasciato alle spalle i marciapiedi impraticabili (ma questa è un'altra storia) e di aver raggiunto la pista ciclopedonabile che svolta in via Novara e conduce all'ospedale. Ma ecco la sorpresa! Quella ciclopedonabile si interrompe un centinaio di metri prima della svolta a sinistra prima della rotonda. Buche, il camion della frutta, auto parcheggiate, erba alta e dei coni segnaletici non permettono il passaggio se non passando sul ciglio della strada, trafficata di auto, che ti vengono incontro.  Superati questi ostacoli (e sono stato indeciso se ritornare indietro) ecco che si ripropone una ciclopedonabile bella e larga che introduce in ospedale.

Ora se con miopia continuiamo a concentrarci sul costo (alto o basso) del parcheggio ma non “vediamo” una mobilità diversa dell'automobile semplicemente sistemando meno di 100 metri di strada in una città che permette ancora di camminare e l'uso della bicicletta vuol dire che siamo proprio fuori strada, che le polemiche sul parcheggio sono solo strumentali e rivolte ad accreditare le proprie campagne politiche e che dietro alle parole persistono i soliti modelli di vita.
Spingere le persone a diversi modelli di comportamento significa metterli nella condizione di poterlo fare. Non servono strateghi politici o mega finanziamenti ma solo le normali capacità di chi amministra con vera (e non solo esibita) attenzione a questi temi.

Nella speranza che qualcuno colleghi la ciclopedonabile, rendendola praticabile per la prossima primavera, voglio augurare a tutti un felice anno nuovo (e di nuovo vero c'è ne bisogno).

Maurizio Pinciroli 

P.S. forse ho dimenticato di dire che la passeggiata a piedi l'ho fatta con la carrozzina e il mio nipotino Nicola.

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