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MUSEO INDUSTRIALE: PENSIAMOLO IN GRANDE… FORSE TROPPO

8 Novembre 2013

Egregio Direttore, vedo con grande piacere che l’attuale Amministrazione Comunale sta finalizzando un’importantissima riqualificazione dell’area dismessa delle ex Fonderie Tosi in via G.Rossini angolo via Firenze.

Apprezzo moltissimo l’apertura, la trasparenza ed il coinvolgimento dei Cittadini e non ultimo il fatto che l’intervento preveda importanti spazi da destinare alla Pubblica Utilita’ quali una moderna Biblioteca ed un’area di circa 1.500 metri quadri per il Museo della Tecnica.

Benissimo!!! Un atto di ottimismo verso il futuro!!!

Visionando il Progetto, esposto alla Galleria Cantoni, ho cercato di immaginare quale potranno essere le funzioni del Museo, o come viene indicato dal Progetto, della Fabbrica delle Idee.

Le pagine del Suo Giornale riportano l’intenzione, coordinata dall’Amministrazione Comunale, di esporre pezzi meccanici del glorioso passato industriale Legnanese e l’organizzazione di Laboratori aperti, immagino, a scolaresche, piccoli e famiglie, per esperimenti di Meccanica, Idraulica,Fisica, Elettronica, Energia,ecc.

Se questa è la lodevole intenzione, a mio modesto parere, lo spazio previsto dal Progetto, pare esiguo e non prevede neppure le necessarie aree di parcheggio per i Bus delle numerose scolaresche del Territorio che frequenteranno il Museo.

Non vorrei che a cose fatte gli spazi si dimostrassero insufficienti e ci trovassimo di fronte ad una semplice esposizione di vecchie macchine e tecnologie seppur geniali.

Anche Busto Arsizio ha voluto il Suo Museo del Tessile, ma pare sia poco frequentato forse per la scarsa attrazione.

Penso a realtà efficienti e vivissime che ogni giorno vengano invase da scolaresche che oltre a conoscere il passato industriale siano coinvolte in attività tecnico didattiche, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, al Museo NEMO di Amsterdam, progettato dall’italiano Renzo Piano, al Technotown di Roma, alla Fondazione IDIS Cittadellascienza di Napoli, ora purtroppo distrutto da un incendio doloso. Penso insomma ad una “scuola”con docenti preparati ed appassionati del loro lavoro che possano, partendo dal passato, trasmettere il loro entusiasmo ai ragazzi. Se questo è il Progetto dell’Amministrazione lo spazio pare palesemente insufficiente. La storia industriale del NostroTerritorio, come ben si sa, data dalla fine dell’ottocento con i primi insediamenti tessili e meccanici per poi svilupparsi negli anni in innumerevoli attività di ogni genere e dimensione tanto da farla divenire una delle più ricche zone d’Europa.

Oggi tutto il Paese e con esso anche il Nostro Territorio, sta vivendo un grave clima di sfiducia e confusione che può essere cambiato solo intervenendo con azioni qualificate mirate al futuro,quale la formazione umana e professionale, delle nuove generazioni.

La conoscenza della Nostra Storia Industriale, dei materiali, le loro applicazioni, la chimica, la fisica, la meccanica,le invenzioni, gli esperimenti e le appassionate spiegazioni dei Docenti possono significare, in una moderna lettura, una nuova forma di apprendistato che potrà far nascere, nelle giovani menti, delle passioni che li potranno accompagnare per tutta la vita.

Il Progetto, sempre a mio parere, per essere efficiente e “produttivo” dovrebbe essere pensato “in grande”, vale a dire uscire dall’ambito Comunale e coinvolgere altri Comuni ed Istituzioni che hanno partecipato alla Storia Industriale del Territorio, quali Castellanza e Busto Arsizio e non ultime l’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, che potrà, oltre che dare all’iniziativa una valenza altamente qualificata, Fondazioni Bancarie, Confindustria, Confcommercio, ecc.

Può trattarsi, finalmente, di un’iniziativa Territoriale, che pur mantenendo le peculiarità storiche dei diversi Comuni, potrà dare al Territorio un forte segnale di………FUTURO.

L’area prevista nelle ex Fonderie Tosi potrà così essere destinata ad altre necessarie Utilità Pubbliche quali un Centro Medico, una sala Assemblee di Quartiere, sedi di Associazioni Sportive e Culturali, ecc.

Sviluppando questa idea, nel Nostro Territorio si possono individuare facilmente DUE aree.

La prima può essere il Fabbricato ex Esselunga di proprietà del Comune di Castellanza

Area di circa 7.500 mq. con un fabbricato, prospiciente la SS del Sempione, che è stato adibito sino a circa 7 anni fa a supermercato,con una superficie di circa 3.500 mq. tutti sviluppati al piano terreno e dotata di un parcheggio di circa 4.000 mq.

Peculiarità positive del sito:

-utilizzo di un patrimonio Comunale ora abbandonato e di una superficie ragguardevole

-la posizione, facilmente raggiungibile

-la prossimità all’Università C.Cattaneo, a nord, che con l’altro estremo dell’asse nord-sud individuato nel Centro Sportivo del Comune di Castellanza, di fronte al fabbricato in oggetto, oltre la SS.del Sempione che potrà essere collegato con un ponte pedonale formando così un tutt’uno con l’Università.

Criticità:

-un probabile ampliamento lo si potrà realizzare solo con una edificazione verticale.

La seconda area può essere : ex Mostra del Tessile di proprietà Privata

L’area, situata lungo viale Borri nella zona ovest del Comune di Castellanza è dotata di una superficie di notevoli dimensioni, circa 45.000 mq. dalla demolizione dei fabbricati dell’ex Mostra del Tessile è stato risparmiato, forse per la sua caratteristica forma architettonica il capannone dell’Esposizione di circa 4.500 mq.

Peculiarità positive dell’area: -ex sede della Mostra del Tessile che può significare una forte volontà di rinascita del Territorio

-la posizione prospettante una via di grande comunicazione

-la vastità dell’area permetterebbe, in futuro, la realizzazione di nuove strutture, quali campi da giuoco, sale conferenze, sedi di Associazioni Sportive e Culturali delle TRE CITTA’.

-il caratteristico e storico edificio espositivo esistente

-la vicinanza dell’Istituto Tecnico Facchinetti possibile ulteriore partner nell’iniziativa

-la vicinanza del Parco Alto Milanese

Criticità: costo dell’area di proprietà Privata.

Si tratta senz’altro di un progetto ambizioso che richiede sforzi organizzativi e costi aggiuntivi non previsti, ma la sua realizzazione potrà essere, oltre che un’investimento per il futuro, un passo importante verso una visione Territoriale delle Pubbliche Utilità.

E’ un’idea, un suggerimento, un sogno?

La parola alla Classe Dirigente del Territorio

Grazie per l’ospitalità, 

Alberto Salmoiraghi

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