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MENSE SCOLASTICHE: SUPERIAMO IL LAMENTO FINE A SE STESSO…

22 Maggio 2013

In relazione alla lettera  pubblicata in questi giorni in tema di mense scolastiche (qui il testo), riceviamo e con piacere pubblichiamo un intervento dell'assessore Silvestri, che ringraziamo per entrare nel merito del problema in modo concreto e chiarire i dubbi sollevati.


Ringrazio il Sig. Puglielli per avermi offerto lo spunto per descrivere ancora una volta l’operato dell’Assessorato Attività Educative, anche se le sue richieste di chiarimenti sono più che altro rivolte alla ditta appaltatrice Pellegrini.

La necessità di ridefinire le tariffe deriva in gran parte dall’introduzione nell’appalto novennale con la ditta Pellegrini del capitolo Centro di Cottura che verrà realizzato dalla Ditta in oggetto entro fine 2013, utilizzato per la durata dell’appalto e consegnato in proprietà al Comune alla fine dell’appalto. Il piano di ammortamento che ne è derivato è in gran parte l’artefice dell’aumento del costo (non della tariffa) del pasto. Sto spiegando un meccanismo insito nella gara d’appalto, lanciata nel 2012 quando la nuova amministrazione non si era ancora insediata. Il sig. Puglielli riduce il problema al fatto che un prodotto a km zero debba costare meno di un prodotto che arriva da Roma: niente di più inesatto, il mercato delle derrate alimentari, così come dei prodotti al consumo è tale che il più delle volte il prodotto a km zero, per la sua qualità, per la sua quantità limitata, per le dimensioni molto spesso piccole del produttore, abbia un costo addirittura pari o superiore al prodotto di Roma.

Sul menù. Esiste una Commissione Mensa, quantitativamente numerosa e qualitativamente preparata con un percorso di formazione, democraticamente eletta dai genitori e dai docenti, che ha al suo interno una sotto commissione denominata Commissione Menù, che si riunisce più volte l’anno per definire menu estivi ed invernali, apportare modifiche su segnalazione del gruppo Assaggiatori, costituito da genitori volontari che nei refettori assaggiano il cibo prima di essere somministrato, compilano schede di valutazione oggetto poi di esame da parte della Commissione stessa. Ci sta che su oltre 4.000 pasti al giorno ci sia qualche alunno a cui non piaccia ciò che gli viene servito, credo sia un elemento irrisolvibile. Ho appena incontrato un comitato genitori che con costruttività mi ha segnalato anomalie nel servizio e come sempre mi sono attivato con la Pellegrini per risolverle, come si fa in un ogni normale rapporto di collaborazione. Sig. Puglielli, tutto ciò per dire che gli strumenti di lavoro ci sono e funzionano. Superiamo il lamento fine a se stesso e diamoci tutti concretamente da fare.

Sulle motivazioni che hanno portato il prezzo da 3,8 a 5,44 non entro, se non per osservare che obiettivamente si tratta di un salto notevole. Quello che io ho trovato è la tariffa massima di 5,44 e un appalto che ha aumentato di quasi 1 euro (circa il 17%) il costo che il Comune deve sostenere per ogni pasto erogato. La politica tariffaria che è stata adottata assolve ai seguenti criteri: tutelare le fasce più deboli con la sola applicazione dell’incremento ISTAT sui prezzi al consumo del 3%, fino ad un reddito ISEE di 24.999 €. Da 25.000 e in su l’incremento è del 14%. Esempio: per la fascia ISEE da 13 a 15.000 €, la tariffa passa da 2,72 a 2,80 cioè circa 20 €/anno in più. Meglio sarebbe stato se il Sig. Puglielli, nel denunciare, a suo modo di vedere, aumenti indiscriminati, onde evitare parzialità di giudizio, avesse precisato che la tariffa evidenziata era quella massima, applicata solo a fasce ISEE superiori a 25.000 € e a tutti coloro che ritengono di non dover presentare alcuna dichiarazione. Per una famiglia di 4 componenti, significa un reddito pari a 61.500 € che, seppur lordi, sono, mi pare, un importo significativo.

Spero di essere stato esaustivo.

Grazie per l’ospitalità.

Umberto Silvestri

Assessore alle Attività Educative

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