LO SFOGO DI UN LETTORE CONTRO I BENZINAI DELLA ZONA
14 Maggio 2010
| Egr. Direttore Si parla costantemente della ‘lievitazione’ del prezzo della benzina e di come questi aumenti siano addebitabili alle compagnie petrolifere. Bene, senza fare nomi per evitare a lei e a me situazioni spiacevoli, ma mi corre l'obbligo di segnalare una situazione che non riesco a spiegarmi così come non riesco a capire come ciò sia possibile senza che nessuno intervenga. Ieri 13 maggio alle ore 07.00, mentre in auto percorrevo viale sabotino prima e il Toselli poi, per immettermi in autostrada, ho rilevato che tre distributori dello stesso marchio, esponevano sui cartelli i seguenti prezzi per la benzina verde: (li indico secondo l'ordine di percorrenza) 1.467 – 1.397 – 1.365 euro al litro. Tra il primo ed il terzo c'è una differenza di ben 10 centesimi. Fino a che punto quindi, mi chiedo, la responsabilità degli aumenti sia attribuibile solo ai grandi petrolieri? In secondo luogo: è possibile che i titolari dei distributori applichino a loro volta aumenti senza alcun controllo? In terzo luogo, a quanti è capitato, come a me, di entrare in un distributore per fare rifornimento di carburante credendo di pagarlo al prezzo indicato sui cartelli all'ingresso ed invece constatare che la cifra indicata sul display del distributore è significamente maggiore? Credo a questo punto che qualcuno debba quantomeno spiegarci come è possibile che ciò accada e, se, peggio ancora, questi fatti con configurino violazioni di norme penali (tipo frode in commercio o truffa) per le quali qualcuno avrebbe il dovere di intervenire. Grazie per la sua cortese attenzione Lettera Firmata |
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