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LEGA NORD: SIAMO IN GUERRA…. C’É POCO DA FESTEGGIARE

20 Marzo 2011

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Siamo in guerra. La guerra é guerra anche quando le bombe cadono sulle teste degli altri. Come é stato possibile? Beh i motivi sono molteplici e non tutti riconducibili alla tirannia di Gheddafi. Gli interessi nazionali e neo coloniali di Francia e Inghilterra ne sono un esempio: il pendolo della Storia li sta riportando in seconda linea, oscillando nuovamente verso Oriente in perfetta sintonia con i traffici commerciali che sempre più si spostano dall’Atlantico alle rotte dirette verso l’India e la Cina;

dopo cinque secoli l’Italia sta tornando ad assumere una posizione geografica preminente, ponte dell’Europa verso l’Africa e l’Oriente; quanto la posizione geografica sia importante per lo sviluppo politico ed economico di un Paese dovrebbe essere chiaro a tutti, soprattutto ad una classe dirigente dotata di materia grigia. Ma la nostra classe dirigente ???

Chiariamo alcune cose:
1) la comunità internazionale é divisa sulla necessità di questa guerra, da noi tutti si riempiono la bocca di Europa, ebbene l’Europa é divisa, con la Germania dichiaratamente contraria. Contrari sono anche i Paesi che stanno assumendo grande rilievo economico e politico nel pianeta, la Cina, l’India, il Brasile, soprattutto la Turchia, potenza mussulmana di crescente peso economico e politico del Mediterraneo.

2) Il popolo americano é nettamente contrario a questa guerra, dopo aver toccato con mano i costi umani ed economici delle disavventure in Iraq ed in Afghanistan. Non per nulla Obama si é allineato con grande fatica.

3) La NATO preferisce non apparire e indovinate perchè ? Perché sà benissimo che i popoli arabi vedranno (con piena ragione aggiungiamo noi) con il fumo negli occhi questo intervento dell’Occidente nelle loro terre. Né basterà la parodia della partecipazione di qualche piccolo emirato alle missioni di guerra per imbrogliare le carte, né l’approvazione dei governi della Lega Araba, anzi tali governi risultano per lo più invisi alle loro stesse popolazioni di quanto lo sia Gheddafi al popolo libico, quanto meno in Tripolitania.

4) Se si giustifica l’intervento umanitario in Libia a favore delle tribù di Bengasi, come comportarsi di fronte alle popolazioni sciite che sono maggioritarie in Bahrein e che vengono in questo momento represse con l’ausilio dell’esercito straniero dell’ Arabia Saudita? e lo Yemen?e la Somalia, la Birmania, l’onda verde di Teheran, la Siria, il Libano, Signor Presidente della Repubblica? Perché non andiamo a bombardare il peggior regime del pianeta, quella Corea del Nord che letteralmente affama il suo popolo? Ah ma quelli hanno le bombe atomiche….

5) In maniera bipartisan é stato a suo tempo approvato dal Parlamento italiano il Trattato di amicizia italo-libico, in cui spergiuravamo che mai avremmo aggredito la Libia. É vero che nella nostra storia nazionale centocinquantenaria il voltare gabbana sembra più una virtù che un difetto, é successo in entrambe le guerre mondiali, ma di questo passo dovremo aggiungere alle varie feste nazionali anche l’8 settembre!

Ne consegue come la scelta di guerra dell’Italia non e’ in alcun modo addebitabile ad influenze esterne, chè anzi si sarebbe potuto utilizzare le sopra citate evidenze per perseguire una politica diversa. La scelta di guerra della nostra classe dirigente é stata dunque una scelta libera e oltretutto presa nella consapevolezza che senza l’Italia, questa guerra non ci sarebbe stata. A differenza delle guerre di Serbia, Iraq e Afghanistan questa volta la scelta dell’Italia é stata determinante !

La materia grigia della nostra classe dirigente …. Per la verità il Presidente del Consiglio ha provato a resistere, ma in questo momento é politicamente debole, attaccato com’é su più fronti, e la maggior parte dei suoi non l’ha sostenuto, anzi… Mai avremmo pensato di rimpiangere la materia grigia di Giulio Andreotti Ministro degli Esteri! Servono la diplomazia, una politica di sostegno economico verso i Paesi del Nord Africa come si é fatto verso l’Est Europa, bisogna creare sviluppo che consenta a quelle popolazioni di lavorare e vivere dignitosamente a casa loro, altrimenti saremo sommersi da milioni di disperati che non saremo in grado di accogliere e gestire… tutto questo ma non le bombe!

Ma chi ha veramente spinto verso questa guerra é stata la Sinistra. Certo non la Sinistra radicale, al momento però minoritaria. Alla Sinistra nostrana sino ad ora si potevano dare molti appellativi, di vario significato a seconda del punto di vista di chi la osservava, ma mai mi sarei aspettato di doverla definire quale nazionalista e guerrafondaia.

Il patriottismo é una cosa, noi della Lega lo coltiviamo e lo apprezziamo in tutti i Popoli del mondo, il nazionalismo é un'altra. In questi giorni di rievocazioni di memorie storiche, riguardo alle quali siamo stati tirati in ballo, spesso a sproposito, anche dalla politica locale, noi della sezione Lega Nord di Legnano abbiamo volutamente tenuto un profilo basso, ma in questa occasione non possiamo non ricordare come al nazionalismo, eredità esclusiva dell’unità d’Italia e che non faceva parte del codice genetico degli Stati pre-unitari, gli italiani abbiano pagato un tributo altissimo culminato nei milioni di morti e nella distruzione di ben due guerre mondiali. Certo la morte prematura di Cavour ha lasciato campo libero al dominio dei Savoia e ha stroncato sul nascere la possibilità di creare da subito uno Stato federale e rispettoso della cultura e delle tradizioni dei popoli italiani, che, non dimentichiamolo, hanno tremila anni di Storia e che non hanno certo dovuto attendere l’unita d’Italia per dare il loro incommensurabile contributo alla Storia dell’umanità.

In questo scenario di guerra, vorremmo umilmente suggerire di mettere la sordina ai festeggiamenti in atto sull’unità; non vorremmo che mentre noi ci balocchiamo con queste “chincaglierie patriottarde”, sono parole di Antonio Gramsci, e mentre Mr. Obama e consorte verranno ricevuti in pompa magna al Quirinale in occasione del prossimo 2 giugno, non vorremmo che qualche bomba “volonterosa”, magari con coccarda tricolore, faccia strage in quel di Tripoli.

Visto che siamo in tema di ricorrenze, cominciamo a segnarci la data del prossimo 29 settembre 2011, ci sarà da festeggiare il Centenario dell’ invasione proprio della Libia (scherzi della Storia!) che iniziò il 29 settembre 1911, previa dichiarazione di guerra nella quale, citiamo testualmente “l'Italia al fine di proteggere la vita ed i beni dei suoi sudditi, si vede costretta ad occupare Tripolitania e Cirenaica”.

Evidentemente anche allora non si trattava prosaicamente di petrolio e di affari ma di una guerra umanitaria !!!???

Esiste però una fondamentale differenza, quella del 1911 era l’ Italia monarchica dei Savoia, quella di oggi é un Italia Repubblicana che all’articolo 11 della sua costituzione cita “ L’Italia ripudia la guerra”, e che sulla sua pelle ha vissuto due guerre mondiali.

Evidentemente, a differenza della Germania, per noi il 25 aprile 1945 é una data ormai lontana e dimenticata. Sarebbe ora di rivitalizzarla e trasformarla in una festa dell’ unita’ dei valori della nostra Repubblica condivisa da tutti gli italiani di qualunque parte politica superando lo steccato ideologico che la Sinistra ha creato in questo paese, altro che 17 marzo.

Bruno Del Pra
Segretario Cittadino
Sezione Lega Nord di Legnano  

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