Lavoro e sindacati: solo proposte vaghe ed inconcludenti
15 Gennaio 2015
Caro direttore ho appena letto sul suo giornale l'articolo sul lavoro nell Alto Milanese (qui il testo) , i sindacati ci hanno portato a conoscenza della situazione dandoci numeri sui quali riflettere ed in sostanza ci hanno rappresentato una situazione negativa che non può che essere condivisa.
Quello che invece mi lascia basito sono le ricette che vengono proposte per cercare soluzioni al problema occupazione nel nostro territorio. Nell' ordine vengono proposte : strategie politiche volte a favorire investimenti, sfruttare e valorizzare su scala metropolitana Euroimpresa la quale dovrebbe fare marketing territoriale per favorire investimenti dall' estero, e per finire propongono di nominare il sindaco di Legnano assessore al lavoro della città metropolitana. Ci sarebbe da ridere a crepapelle se non ci fosse da piangere!
I rappresentanti dei tre maggiori sindacati dei lavoratori che oltre a proposte vaghe ed inconcludenti, ripongono la loro fiducia nell'ennesimo carrozzone creato dai soliti politicanti che hanno portato questo paese alla distruzione oltre che in un sindaco che finora per rimanere al tema, sul più importante banco di prova , la Tosi, nulla è stato in grado di fare. Come non notare infine l'evidente discrasia tra chi organizza uno sciopero generale a tutela dell art.18 e poi propone per l 'assessorato al lavoro il sig. Centinaio il quale si è invece dichiarato a favore della soppressione dello stesso, naturalmente nel più assordante silenzio da parte del PD legnanese, dei sindacati e financo dell orgoglioso "comunista" Ferrazzano Presidente del Consiglio Comunale.
Io nella vita insieme a mia moglie ho una piccola attività imprenditoriale e vi posso assicurare che i due più grandi problemi che hanno tutti gli imprenditori nel nostro paese sono essenzialmente due: eccessiva tassazione e burocrazia. La maggior parte di coloro che vive nella mangiatoia statale e parastatale come appunto politici e sindacalisti hanno senza dubbio a cuore la questione occupazionale , si, la loro!
Massimo Rodio
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