LA RISPOSTA DELL'UFFICIO PALIO ALLE CONSIDERAZIONI DI SAVERIO CLEMENTI
9 Aprile 2009
In relazione allo scritto che ieri ci ha inviato Saverio Clementi, l'Ufficio Palio del Comune ci ha fatto pervenire questa risposta che pubblichiamo volentieri nell'ambito di un dibattito che riteniamo comunque costruttivo per il palio e la città:
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Egr. Direttore,
dopo aver letto quelle che lo stimato ed apprezzato giornalista legnanese Saverio Clementi definisce con esagerata modestia “alcune considerazioni” sentiamo l’inarrestabile desiderio di partecipare, come auspicato dallo stesso, direttamente al dibattito ed al confronto sul tema.
Bene, cominciamo con il dire che non crediamo che il Palio sia una “bella e simpatica manifestazione” come definite nella lettera; trovo i due aggettivi usati decisamente riduttivi. Se fosse solo bella e simpatica in considerazione degli sforzi organizzativi e degli investimenti effettuati e delle linee comportamentali che ne hanno da sempre contraddistinto le scelte, saremmo ridotti male.
I nostri costumi non sono belli e simpatici. La commissione è presieduta da un docente universitario gli studi effettuati in materia sono altamente professionali e mirano a contraddistinguere il prodotto legnanese dagli altri, cercano di elevarlo al primato in materia. Il corteo storico con oltre 1200 sfilanti non può solo essere bello e simpatico; si indirizza, almeno negli intenti, all’imponenza, alla unicità, alla ricercatezza: Non siamo d’accordo noi, ma crediamo che non saranno d’accordo tutti i colori i quali prima di oggi con lungimirante impegno hanno sempre cercato di realizzare l’eccellenza; mi riferisco ai Ciapparelli, ai Clerici, agli Albertalli, ai Galimberti ai Frascoli ai Poretti e ad altri ancora (mi scuso per tutti quelli non citati) ai quali riconosciamo l’innegabile impegno personale per la realizzazione di un sogno che vede un Palio di Legnano molto più, che bello e simpatico.
Rispondo poi alla domanda che pone il tema centrale del dibattito.Siamo sicuri che quella intrapresa sia la strada giusta? Ebbene NO. NOI Non abbiamo la presunzione di possedere la verità assoluta, i dubbi più che le certezze sono i nostri quotidiani compagni. Nell’organizzare la serata però non è stata la molla della mondanità ad ispirarci, ma quella di un evento “speciale” con partecipazioni note che potessero dare risalto alla nostra manifestazione e contribuire alla sua diffusione mediatica. L’idea era quella di riunire realtà cittadine ed extra cittadine, Mondo del Palio con associazioni e mondo dell’ imprenditoria Mostrare la capacità organizzativa della macchina Palio offrire a molti opportunità d’incontro, fare del Palio il biglietto da visita della città e contemporaneamente nobilitarne ulteriormente l’immagine contribuendo ad offrire gioia e speranza a bambini cui il destino ha riservato una sorte ineluttabile.
NOI Non abbiamo la presunzione di dare giudizi sulle persone, di stabilire chi può farci cadere nel ridicolo e chi no e siamo stupiti che lo faccia una persona che frequentando attivamente il mondo cattolico dovrebbe ricordare i consigli di chi, ben più importante di tutti noi, ha diffidato dal giudicare.Non vogliamo credere che nell’Italia di oggi che si appresta a festeggiare i 150 anni di unità ci sia chi invoca una sorta di federalismo benefico che è tutto meno che nobile.
Il destino, poi, molto più cinico di quanto possano esserlo gli essere umani ha fatto si che oggi molto di quei legnanesi che criticavano la beneficenza ad una associazione con sede a Pescara (ma che opera su tutto il territorio italiano) oggi si vantino di aiutare gli Abruzzesi dopo il terribile terremoto.Dobbiamo chiedere ai missionari di rientrare da posti come Ebolowa, ed aiutare solo i loro concittadini?Dobbiamo pensare che un bambino ammalato di Pescara, debba essere messo in secondo piano rispetto ad un bambino ammalato di Legnano? Non voglio credere che questo possa essere il pensiero di chi ha avuto l’onore di guidare un settimanale come Luce.
Che senso hanno le domande che Clementi si pone. Chi l’ha organizzato? E’ importante? Quanto è costato. Meno di quanto costi comprare una pagina di un qualsiasi quotidiano per fare pubblicità al Palio. E’ vero in questo caso nessuno avrebbe avuto niente da ridire.Abbiamo fatto una scelta diversa, incredibilmente e inaspettatamente più dirompente.Abbiamo tolto il sorriso a qualche editore e a qualche pubblicitario, e l’abbiamo donato a chi il Palio purtroppo non potrà vederlo.E ci accontentiamo di questo.
L’ufficio Palio
dopo aver letto quelle che lo stimato ed apprezzato giornalista legnanese Saverio Clementi definisce con esagerata modestia “alcune considerazioni” sentiamo l’inarrestabile desiderio di partecipare, come auspicato dallo stesso, direttamente al dibattito ed al confronto sul tema.
Bene, cominciamo con il dire che non crediamo che il Palio sia una “bella e simpatica manifestazione” come definite nella lettera; trovo i due aggettivi usati decisamente riduttivi. Se fosse solo bella e simpatica in considerazione degli sforzi organizzativi e degli investimenti effettuati e delle linee comportamentali che ne hanno da sempre contraddistinto le scelte, saremmo ridotti male.
I nostri costumi non sono belli e simpatici. La commissione è presieduta da un docente universitario gli studi effettuati in materia sono altamente professionali e mirano a contraddistinguere il prodotto legnanese dagli altri, cercano di elevarlo al primato in materia. Il corteo storico con oltre 1200 sfilanti non può solo essere bello e simpatico; si indirizza, almeno negli intenti, all’imponenza, alla unicità, alla ricercatezza: Non siamo d’accordo noi, ma crediamo che non saranno d’accordo tutti i colori i quali prima di oggi con lungimirante impegno hanno sempre cercato di realizzare l’eccellenza; mi riferisco ai Ciapparelli, ai Clerici, agli Albertalli, ai Galimberti ai Frascoli ai Poretti e ad altri ancora (mi scuso per tutti quelli non citati) ai quali riconosciamo l’innegabile impegno personale per la realizzazione di un sogno che vede un Palio di Legnano molto più, che bello e simpatico.
Rispondo poi alla domanda che pone il tema centrale del dibattito.Siamo sicuri che quella intrapresa sia la strada giusta? Ebbene NO. NOI Non abbiamo la presunzione di possedere la verità assoluta, i dubbi più che le certezze sono i nostri quotidiani compagni. Nell’organizzare la serata però non è stata la molla della mondanità ad ispirarci, ma quella di un evento “speciale” con partecipazioni note che potessero dare risalto alla nostra manifestazione e contribuire alla sua diffusione mediatica. L’idea era quella di riunire realtà cittadine ed extra cittadine, Mondo del Palio con associazioni e mondo dell’ imprenditoria Mostrare la capacità organizzativa della macchina Palio offrire a molti opportunità d’incontro, fare del Palio il biglietto da visita della città e contemporaneamente nobilitarne ulteriormente l’immagine contribuendo ad offrire gioia e speranza a bambini cui il destino ha riservato una sorte ineluttabile.
NOI Non abbiamo la presunzione di dare giudizi sulle persone, di stabilire chi può farci cadere nel ridicolo e chi no e siamo stupiti che lo faccia una persona che frequentando attivamente il mondo cattolico dovrebbe ricordare i consigli di chi, ben più importante di tutti noi, ha diffidato dal giudicare.Non vogliamo credere che nell’Italia di oggi che si appresta a festeggiare i 150 anni di unità ci sia chi invoca una sorta di federalismo benefico che è tutto meno che nobile.
Il destino, poi, molto più cinico di quanto possano esserlo gli essere umani ha fatto si che oggi molto di quei legnanesi che criticavano la beneficenza ad una associazione con sede a Pescara (ma che opera su tutto il territorio italiano) oggi si vantino di aiutare gli Abruzzesi dopo il terribile terremoto.Dobbiamo chiedere ai missionari di rientrare da posti come Ebolowa, ed aiutare solo i loro concittadini?Dobbiamo pensare che un bambino ammalato di Pescara, debba essere messo in secondo piano rispetto ad un bambino ammalato di Legnano? Non voglio credere che questo possa essere il pensiero di chi ha avuto l’onore di guidare un settimanale come Luce.
Che senso hanno le domande che Clementi si pone. Chi l’ha organizzato? E’ importante? Quanto è costato. Meno di quanto costi comprare una pagina di un qualsiasi quotidiano per fare pubblicità al Palio. E’ vero in questo caso nessuno avrebbe avuto niente da ridire.Abbiamo fatto una scelta diversa, incredibilmente e inaspettatamente più dirompente.Abbiamo tolto il sorriso a qualche editore e a qualche pubblicitario, e l’abbiamo donato a chi il Palio purtroppo non potrà vederlo.E ci accontentiamo di questo.
L’ufficio Palio
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