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LA PROPOSTA DI PROGETTIAMO LEGNANO ALLE PROBLEMATICHE DEI CAMPI NOMADI

10 Febbraio 2012

Egregio direttore, gentili lettori

negli ultimi giorni ha preso vita un acceso dibattito sulla questione dei nomadi che abitano in alcuni accampamenti posti tra via Liguria e la SP12, in zona San Paolo. E’ stato chiesto a tutti i candidati sindaco di condividere le proprie proposte per la soluzione della questione e Daniele Berti, attraverso la nostra pagina Facebook, ha chiesto anche a noi di formulare una proposta che è stata quindi pubblicata sul nostro alcuni giorni orsono.

Non crediamo di essere i massimi esperti del settore, ma crediamo fermamente che con l'aiuto di figure esperte e competenti sia possibile elaborare un piano diverso da quanto è stato realizzato fino ad oggi. Il tema in discussione è di grande importanza per la vita della nostra città e di un suo quartiere in particolare, ed è quindi naturalmente già stato oggetto di alcune nostre riflessioni, seppur parziali e ancora da approfondire.

Partiamo dalla situazione attuale e da quello che fin qui è stato fatto: ci sembra che la politica dei soli sgomberi a ripetizione si sia dimostrata inefficace ed economicamente onerosa (ogni sgombero in cui sia coinvolta anche AMGA per la “bonifica” può costare al Comune fino a 20,000 Euro).

Crediamo invece che il problema debba essere affrontato in un modo diverso e che il “pugno duro”, senza essere escluso a priori, debba rappresentare solo l’ultima opzione di un percorso di dialogo ed integrazione che fornisca una reale alternativa alla situazione attuale.

Il primo strumento che ci sembra possa essere utile per impostare la soluzione è l’istituzione di un assessorato alla Coesione Sociale ed Integrazione che abbia responsabilità su questa questione (in collaborazione ovviamente con l’attuale assessorato alla Sicurezza e Polizia Locale) ma anche su tutte le situazioni di fragilità sociale e disagio abitativo: ci vengono in mente, solo per fare qualche esempio, le richieste del quartiere Mazzafame, le difficoltà legate alla forte presenza di cittadini extra-comunitari nella zona intorno a via XXIX maggio, le situazioni di grave disagio abitativo di molte famiglie (ricordiamo, non necessariamente di immigrati) anche in relazione alla presente crisi economica.

Fondamentale sarebbe poi l’apertura di un tavolo, coordinato dallo stesso assessorato, che coinvolga gli abitanti del quartiere San Paolo e delle zone di Legnano coinvolte da un possibile trasferimento della comunità nomade, i cittadini che abitano questi accampamenti, la Polizia Locale, il tribunale dei minori ed operatori del sociale già coinvolti nella gestione di problematiche simili sia sul nostro territorio che in altre realtà analoghe. Scopo del tavolo dovrebbe essere quello di costruire insieme un percorso di avvicinamento ed integrazione della comunità nomade che, attraverso tappe condivise e temporalmente ben definite, porti al rientro nella legalità, all’integrazione lavorativa alla loro sistemazione in un contesto di maggiore dignità e responsabilità (per cui chiaramente i nuovi occupanti dovrebbero corrispondere un adeguato canone di locazione). Il tavolo di coordinamento avrebbe anche il compito di verificare in maniera costante che il percorso concordato sia effettivamente seguito e di segnalare le situazioni in cui, invece, il patto stipulato sia volontariamente disatteso.

In questi ultimi casi si dovrebbe infine procedere all’allontanamento dei minori che non si trovino in condizioni di igiene e dignità accettabili e alla ferma richiesta alle autorità competenti di perseguire tutti coloro che siano riconosciuti come responsabili di un ritorno all’attuale stato di illegalità.

La cessazione o comunque la riduzione della frequenza degli sgomberi potrebbe fornire le risorse necessarie per il lavoro del tavolo e la realizzazione del contratto di pacifica convivenza.
 

Associazione Progettiamo Legnano

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