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La guerra e i suoi morti: “Spopolano i legnanesi esibizionisti”

16 Agosto 2018

Egr. Direttore, leggo tanti svarioni in generale su LN, ma in particolare oggi, quando si parla delle vittime dell’ultima guerra mondiale.

Ovviamente io non c’ero, ma mia Madre sì ed ancora oggi ricorda la sua sventurata compagna di classe che perse una gamba per quella bomba, sganciata non per sfizio o ripicca, ma perché un aereo militare in difficoltà (calo di carburante, perdta per carburante nonostante i serbatoi autostagnanti, prossimità di un atterraggio di emergenza), fa di tutto per liberarsi di tutto il carico inutile e guadagnare tempo prezioso. Lo sventurato caso volle che l’equipaggio non vide che campagna aperta e liberò manualmente il letale ordigno.

Ben diversa e colposa (non fu per volontà ma per la rapidità con cui venivano addestrati gli equipaggi,la cui aspettativa di vita era molto molto bassa; da qui la basilarità dei corsi di navigazione)  fu l’orrenda strage della scuola (e del quartiere) del quartiere Gorla di Milano, frutto di un demenziale errore di navigazione che portò lo sgancio più a nord dell’obiettivo assegnato.

Partigiani: l’irritante, spocchiosa, insulsa abitudine ad attribuire la parola “partigiano” (nobile) a “comunista” (un regime perfino peggiore di quello nazista), ha veramente stancato, perché oggi le innumerevoli vigliaccate pre e post 8 Settembre perpetrate da UNA PARTE di cosiddetti “partigiani” (quelli che si rifacevano all’ideologia comunista, guarda caso), non sono più un tabù e la caccia NON per arrestare e processare ma per stanare ed ammazzare sommariamente, anche alle spalle (Capitano Visconti, un GENTILUOMO che si era già arreso dopo accordi coi partigiani).
Vigliacchi come quelli che fecero pressioni su Papà per fare il nome di chi lo aveva denunciato ai fascisti dopo la fuga da un campo di prigionia austriaco e rinchiuso nel cosiddetto “braccio della morte” a San Vittore, due celle dopo quella in cui “alloggiava” Mike Bongiorno. E furono minacce pesanti, su un ex prigioniero nazista e poi fascista. La collaborazionista venne comunque scoperta per altri fatti e fatta sfilare rasata a zero su un camion per tutto il circondario. Papà, che era un SIGNORE, rispose loro che lui aveva già perdonato chi l’aveva tradito e che solo il Padreterno l’avrebbe dovuto giudicare.

Ma ci sono legnanesi e Legnanesi. Oggi, sempre meno Legnanesi, per fatti anagrafici, mentre spopolano i legnanesi esibizionisti

Repubblichini, ragazzi ventenni o meno che, COME TUTTI gli adolescenti, venivano affascinati dal carisma di un personaggio che tanto male ha fatto all’Italia e forse nemmeno lo voleva, così come molti altri suoi consiglieri (perfino il genero Galeazzo Ciano !!!), che hanno prodotto, in seguito, artisti di fama mondiale nel teatro,nel canto..

Mi irritano le frasi fatte, ma chi trucidò ed espose i partigiani in Piazzale Loreto NON ERA MIGLIORE di chi ammazzò Mussolini e non solo lo trascinò con la sventurata amante ed altri gerarchi nello stesso punto, ma permise uno scempio che un popolo CIVILE neppure si sognerebbe. Un Mussolini vivo avrebbe potuto raccontare molto, quantomeno spiegare PERCHE’ ci trascinò in quella spirale sciagurata, pur avendo in mano un rapporto sullo stato pietoso degli armamenti e della capacità produttiva italiana pre-bellica.

Mi fanno schifo quelli che, ancora oggi, ignorano le foibe, come fosse una regolazione di conti locale.

I MORTI SONO TUTTI UGUALI E MERITANO TUTTI LA NOSTRA PIETA’. E non per motivi religiosi (anche religiosi, per i credenti veri), ma perché sono morti per quella che fu la loro visione di paese. E donna Rachele non ha mai vissuto nel lusso, anzi, visse al limite della povertà.

Che venga istituita UN’UNICA DATA per ricordare TUTTI i morti, per tutte le cause e che sindaci da operetta vengano OBBLIGATI per legge a presenziarvi senza fare nessun distinguo. 

Per quelli esiste la storia.

Con tutto il mio disappunto

Paolo Re Calegari Borroni

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