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IL SOGNO DI UN LEGNANESE ALLA VIGILIA DEL BALLOTTAGGIO

20 Giugno 2009

Un treno proveniente da Milano raggiunge l’antica stazione  di Legnano: il macchinista è  la Moratti, il capotreno è Formigoni, il controllore è Penati ed il capostazione è Vitali. Penati chiede di fermare il treno a Legnano per far scendere centinaia di pendolari  reduci da una pesante giornata lavorativa a Milano, da sommare agli altri pendolari in coda sulle auto lungo gli insufficienti collegamenti stradali Milano-Legnano.


Formigoni e la Moratti hanno premura di raggiungere Gallarate e la Malpensa, per
valutare bene tutti gli svantaggi del coinvolgimento dell’aeroporto nell’Expo 2015, per cui vogliono tirare dritto.

Vitali è imbarazzato e riesce ad ottenere da Formigoni,Penati e Moratti la promessa che nel ritorno si fermeranno  a Legnano almeno per un’assemblea aperta presso il  vicino capannone della F.Tosi Meccanica già utilizzato recentemente per l’incontro dell’Arcivescovo con la cittadinanza.

Si radunano i componenti dell’amministrazione comunale, dell’azienda ospedaliera, delle forze dell’ordine,delle F.F.S.S., dei partiti politici e delle liste civiche, delle rappresentanze sindacali, della Famiglia Legnanese, delle contrade del palio, degl’istituti scolastici, dei comitati di quartiere, delle associazioni imprenditoriali e commerciali, delle associazioni sportive, del volontariato, della cultura e della F.Tosi Meccanica(Italiani ed Indiani) padrona di casa:  nella fretta viene forse dimenticata qualche rappresentatività.

Da Formigoni, Penati e Moratti giunge il comunicato congiunto : il treno deve tornare direttamente a Milano per sopraggiunti impegni inderogabili, tipo quelli che hanno tenuto lontano  la Marcegaglia dall’assemblea degli industriali al castello.

L’assemblea si tiene comunque con le nutrite rappresentanze locali e con la scarsa rappresentanza dei cittadini che, come al solito danno poca importanza alle assemblee cittadine ed alla possibilità di prendere la parola, ma mugugnano sempre tra loro su di tutto.

Il sogno finisce e nel dormiveglia un turbine di pensieri affollano la mente dello
elettore : “verde pubblico nelle aree dimesse”, “possibilità di avere 2 ospedali”, “ripresa dell’industria con aumento dell’occupazione”, “l’università a Legnano”, “trasporti pubblici efficienti con riduzione del traffico e dell’inquinamento”, “ritorno della F.Tosi ai fasti del passato”, “ripristino della pesca nelle limpide acque dell’Olona dagli appositi vialetti lungo-olona”, “palazzetto dello sport polifunzionale”, “nuova viabilità scorrevole in centro e circonvallazioni tipo Sempione-bis in periferia”, “acquisizione di nuovi beni comunali e fine della cartolarizzazione in atto”, “salvataggio dell’A.C.Legnano”, “ nuova stazione ferroviaria con annesso capolinea dei  mezzi pubblici e con grande parcheggio per le auto dei pendolari ”.

Quindi l’elettore si avvia al seggio mugugnando tra sé : Regione, Provincia e  Grande Metropoli tagliano fuori Legnano che perde ancora il treno, ma le amministrazioni e le associazioni locali propongono interessanti prospettive per il futuro ai cittadini legnanesi nonostante la loro scarsa partecipazione alle assemblee.
 

Enzo Prandoni

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