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IL PDL CAMBIA NOME E, SI SPERA, ANCHE ROTTA

1 Luglio 2013

Lo ha annunciato il ministro Alfano a Porta a Porta e lo ha ufficializzato il Presidente Berlusconi al TG1: “si torna a Forza Italia”. Notizia accolta con gioia dai nostalgici di FI e con un qualche scetticismo da parte degli ex AN, sta di fatto che il progetto è avviato e pressoché irreversibile.

Scegliere un nome che richiami a un elemento dell'universo percettivo della gente è ovviamente frutto di una strategia di comunicazione politica ben precisa: in mezzo a tutta la temperie innovativa che caratterizza la politica attuale all'elettore viene offerto, se così si può dire, un “contesto di sicurezza” (un punto fermo).

Vien da sé che Forza Italia non è solo un nome ma un grande movimento moderato; ed è per questo che una volta deciso cosa si vuole essere, bisogna anche stabilire dove si vuole andare, e per andare lontano non basta ripresentare un marchio vincente ma bisogna anche avere il coraggio di ritornare a quello stesso spirito innovatore del '94 che tante soddisfazioni ha dato, a livello elettorale e non.

Forza Italia dovrà fin da subito trovare la forza di aprirsi al cambiamento e rinnovamento (della classe dirigente), di radicarsi finalmente sul territorio e farsi carico delle esigenze di questo. Dialettica, democrazia interna (congressi) ma soprattutto collegamenti tra la base e i vertici del partito sono le basi indispensabili per un progetto vincente in particolar modo in quei periodi come l'attuale ove la sfiducia e il disinteresse nei confronti della politica possono per buona parte essere arginati solo dall'impegno locale, più diretto e percettibile dalla gente comune.

Ripresentare uno stesso prodotto (il pdl) con un nome diverso (Forza Italia) non solo non avrebbe molto senso ma non sarebbe altro che uno specchietto per le allodole che, permettetemelo, lascia un po' il tempo che trova…

Matteo Matteucci – Consigliere Comunale di Canegrate

(consigliere.matteucci@comune.canegrate.mi.it)

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