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IL PASSATO? UNA FASTIDIOSA NOSTALGIA

13 Luglio 2012

Come avevamo ipotizzato, le reazioni alla lettera pubblicata ieri, riguardo alla presunta differenza di educazione dei giovani di ieri e di oggi (qui il testo), non sono tardate ad arrivare. L'autore della risposta qui pubblicata nega l'assioma per cui il passato è sempre portatore di valori positivi mentre il presente è sinonimo di peggioramento, ed invita ad una più approfondita conoscenza delle nuove generazioni, chiamate ad affrontare una mole non indifferente di difficoltà.  Conclude infine con un aneddoto divertente ma allo stesso tempo significativo…


Che fastidiosa nostalgia nella lettera del vostro lettore che si firma Giuseppe a proposito dei “maleducati giovani d’oggi” e degli altrettanto inattaccabili volti puliti degli anni ’60. Ma non solo: quanta approssimazione nel calarsi nel ruolo dei lombrosiani e giudicare dai volti se dietro a quelle espressioni e posture ci potessero essere educazione e rispetto oppure, al contrario, tendenza al vandalismo e menefreghismo. Immagino che dietro la lettera ci sia la difesa d’ufficio di una generazione alla quale potrebbe appartenere il lettore, ma io partirei da una prima considerazione: se anche così fosse e la distinzione epocale fosse plausibile, allora quei volti puliti degli anni ’60 sono, a tutti gli effetti, i nonni o i padri dei sedicenti maleducati giovani d’oggi. Verrebbe dunque da supporre che i già citati  volti puliti abbiano quanto meno mancato nel loro compito di educatori delle generazioni a seguire. Almeno se questo, sempre a detta del lettore,  è l’effettivo risultato. E mi auguro  che come scusante di un obiettivo mancato non si vogliano portare gli “educatori sostitutivi” che di volta in volta possono essere diventati la televisione, i giornali etc etc, chiamati in causa quando le cose cominciano ad andare male. 

Va certo rilevato che quella "storicamente pulita" generazione a cui si riferisce il lettore ha invece totalmente mancato  nella trasformazione da semplice confraternita di “volti puliti” a classe dirigente e onesta guida di questo paese, perché questa è una realtà incontrovertibile sotto gli occhi di tutti. Compresi i giovani maleducati di oggi.

Io non vedo questo imbarbarimento, non lo vedo soprattutto nelle ultime generazioni nelle quali, invece, ripongo una fiducia illimitata per l’impresa che a loro tocca di far fronte a una quantità di stimoli e di difficoltà connesse che le gloriose generazioni del passato neppure potevano immaginare.

In sintesi mi sembra che il discorso del lettore, oltre che su una discutibile “estetica dell’onesto”, si regga su concetti più cari al servizio militare, secondo i quali lo scaglione precedente aveva sempre più qualità e più diritti di quello che seguiva.

Non c’erano volti più o meno puliti: c’erano, questo sì, persone più o meno pulite, in una percentuale che non credo si discosti da quella che è oggi sotto gli occhi di tutti. La differenza è proprio questa: oggi ogni comportamento maleducato è sotto gli occhi di tutti.  Allora no. Ciò che giunge a noi è dunque solo il ricordo, depurato dagli elementi negativi e sbiadito come una foto in bianco e nero, di una ipotetica età dell’oro, fatta di gente e comportamenti onesti e supportata più da una forma evoluta di tradizione orale che da fatti concreti (quella scritta non confermerebbe questo assunto).

Ps: Ieri mi sono affacciato alla finestra dell’ufficio e in un parcheggio pubblico, in pieno giorno, così come mi è capitato di vedere in altre occasioni, c’era chi usava bellamente il muro di cinta per espletare veloci bisogni corporali. Un giovane maleducato con piercing e tatuaggi? Un pericoloso extracomunitario da tenere a bada? Ma quando mai: un innocuo pensionato dalla “faccia pulita” che evidentemente non trovava nulla di strano in questa azione reiterata più volte nelle ultime settimane.

Lettera firmata

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