24 Luglio 2012

Caro Direttore,
sono un giovane cittadino legnanese che, come penso molti altri, non si sente tutelato a livello lavorativo dalla città in cui risiede dalla nascita.

Alcuni Paesi ed alcune Città tutelano i loro residenti garantendogli la priorità in caso di nuove assunzioni: ricordo, a titolo esemplificativo, che a Vanzaghello (MI), con l’apertura dell’ipermercato Bennet, era stato dato lavoro a 200 persone con priorità ai residenti della zona. La domanda che da tempo mi pongo è semplice: perché in quei Paesi e in quelle Città viene garantita una certa tutela e a Legnano no? Forse Legnano non ha abbastanza a cuore il futuro dei suoi cittadini? Eppure sono numerose le persone in cassa integrazione senza la possibilità di rientrare a lavorare così come le persone in mobilità, persone presto disoccupate con debiti da saldare, un mutuo da pagare, famiglie da mantenere, un futuro da costruire…ebbene sì, anche un futuro da costruire.
Ma come possono i giovani come me costruirsi un futuro in una simile condizione lavorativa? La risposta purtroppo la conosco: non possono. E vivere con questa certezza è assolutamente angosciante, soprattutto per chi, come me, è anche pieno di voglia di lavorare e di arrivare a quella stabilità che al giorno d’oggi sembra però irraggiungibile.

Questo è lo sfogo di un cittadino legnanese per l’ennesima volta in cassa integrazione, un cittadino legnanese stufo di una condizione lavorativa che non gli consente di costruirsi un futuro ma soltanto, a fatica, di pagare numerose spese.

Nella speranza di ottenere una risposta alla domanda di cui sopra, porgo

Distinti Saluti
R. T.