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GALA' DEL PALIO: SBAGLIATO IL CRITERIO DEGLI INVITI

26 Febbraio 2011


Egr. Direttore
ho letto che la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia potrebbe essere celebrata con una cerimonia ad inviti riservata a 400 persone. Bene, quindi, anzi no male. Secondo il nostro sindaco a Legnano esisterebbero solo 400 italiani? Oppure c’è una graduatoria che stabilisce il grado di italianità per cui solo in 400 sono più italiani degli altri? E questa graduatoria,il nostro (vorrei dire beneamato ma mi astengo) primo cittadino, in base a quali criteri l’ha redatta? In base al reddito ( più ricco più italiano)? In base al carico familiare (più figli più italianità)? In base a chi paga più tasse? E quindi i 400 sarebbero primi contribuenti delle casse comunali?

Non riesco proprio a capire ( forse sarebbe meglio dire temo di non volerlo capire) quale possa essere l’eventuale criterio di scelta – sempre che sia vero quanto paventato -.

Voglio fare una proposta partendo dal nostro INNO ed in particolare da una strofa:. “Dall'Alpe a Sicilia, Dovunque è Legnano Ogn'uom di Ferruccio Ha il core e la mano; I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla; Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò.”;

Ogni città italiana è LEGNANO, il luogo dove nel 1176 i comuni lombardi sconfissero l'Imperatore tedesco Federico Barbarossa.

FERRUCCIO: ogni uomo è come Francesco Ferrucci, l'uomo che nel 1530 difese Firenze dall'imperatore Carlo V.

BALILLA: è il soprannome del bambino che con il lancio di una pietra nel 1746 diede inizio alla rivolta di Genova contro gli Austro-piemontesi

I VESPRI: Nel 1282 i siciliani si ribellano ai francesi invasori una sera, all'ora del vespro. La rivolta si è poi chiamata la rivolta dei Vespri siciliani

Legnano è l’’unica città italiana citata nell’inno nazionale ed eretta a simbolo della nostra Unità. Perché, almeno come atto simbolico, non invitare i rappresentanti delle altre città italiane a partecipare ad una grande festa di piazza proprio qui a Legnano?

Un cordiale saluto 
LETTERA FIRMATA

Le presenze al Galà del Palio sono assicurate dall'ambiente contradaiolo, circa un centinaio. Gli altri ospiti sono invitati del Comune e personalità del mondo economico, imprenditoriale, sociale, politico, artistico.
Noi proprio non vediamo nulla di male in tutto questo. Anzi, proprio non riusciamo a comprendere la critica alla ‘graduatoria’ per cui qualche invito prende una strada e qualche altro no. Una critica, questa del nostro lettore, senza senso.
Per quanto riguarda invece l'opportunità di invitare i rappresentanti delle altre città italiane, una volta invitato il presidente della Repubblica crediamo che il Comune abbia esaurito il suo compito istituzionale.
Marco Tajé
  

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