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FIALS: “Dall’ASST Ovest Milano necessaria una spinta per superare troppe criticità”

Ospedale di Legnano

9 Giugno 2020

Dopo la lettera di Vox Italia, evidenziando attuali problematiche del territorio legnanese in tema di salute, oggi un’altra lettera aperta al direttore generale dell’ASST Ovest Milano, Dr. Fulvio Edoardo Odinolfi, è stata inviata dalla FIALS Laghi e Ovest Milano. Diverse le problematiche sollevate dal segretario, dott. Salvatore Santo, sulla base soprattutto della necessità che sia «doveroso e necessario recuperare e riattivare gli strumenti di garanzia dei lavoratori e ripartire». Urgente per il sindacato,così, «dare risposte alle tante contraddizioni manifestatesi nella loro drammaticità nel periodo di emergenza quali: carenza di personale; incremento del salario accessorio legato alla produttività; sviluppo del welfare aziendale; attivazione dei lavori della commissione paritetica per l’innovazione»

Carissimo Direttore,
le istituzioni, cittadinanza attiva e forze politiche autonome del territorio Legnanese – come Vox Italia – in questi giorni hanno fatto sentire la loro voce, attraverso gli organi di stampa, in relazione alle difficoltà dei lavoratori di questa azienda. FIALS, in modo puntuale e costruttivo ha sottolineato le diverse criticità presentatesi in azienda sollecitando interventi risolutivi ai vari livelli.
Questo mese i lavoratori del comparto della nostra azienda troveranno nello stipendio, il saldo della produttività collettiva per l’anno 2019 e una quota di produttività riferita all’anno 2017, e le quote sui progetti individuali per gli anni 2018 e 2019. Accordi che FIALS, come Lei ben sa, ha fortemente voluto nonostante l’opposizione di alcune organizzazioni sindacali.
Certo, è poca cosa rispetto a quanto è lecito aspettarsi dai vertici regionali, che sembrano ancora una volta distinguersi per clamorose promesse in situazioni di emergenza, non ancora mantenute, e scarse se non nulle, azioni rivolte a risolvere gli annosi problemi che tutti noi possiamo quotidianamente riscontrare anche in questa azienda.
Occorre dare segnali di riconoscimento degli sforzi e dell’abnegazione dei lavoratori “eroi” a partire dal completamento del primo passaggio di fascia per circa 500 dipendenti nel 2019, proseguendo con la revisione di alcuni regolamenti organizzativi fortemente penalizzanti e orientandoci alla premialità ed il merito.
FIALS nel contesto emergenziale ha sostenuto i lavoratori sottolineando, anche nei momenti più critici, che il fine deve essere la risposta al bisogno di salute della nostra collettività. Però, perché questo possa avvenire, i nostri professionisti hanno bisogno di di sicurezza, organici adeguati, percorsi professionalizzanti, equità, trasparenza, riconoscimento, “…non solo il “vile denaro, quindi”.

Carissimo Direttore, fare sindacato oggi, in un contesto socio – economico complicato, è veramente difficile. FIALS ha sempre ricercato convergenze e interessi comuni per soddisfare bisogni collettivi e di non di parte.
Spesso ci siamo scontrati con interessi e logiche clientelari, ma non ci arrenderemo. Vogliamo relazioni sindacali trasparenti ed accordi finalizzati al raggiungimento della mission aziendale, che si traduce nel benessere del cittadino, attraverso il giusto riconoscimento delle professionalità e un contesto di lavoro sicuro che valorizzi il benessere organizzativo. Per fare ciò c’è bisogno dell’impegno di tutti, soprattutto del Suo. Per questo Le chiediamo di imprimere una svolta decisa per superare criticità che ostacolano questo percorso e che necessariamente devono essere immediatamente rimosse.

Ma andiamo per ordine di priorità:
1. Prima di ogni altra cosa una forte denuncia: in tutti questi mesi questa ASST (unica forse nel panorama nazionale) non ha mai ritenuto di convocare un tavolo sindacale, anche in videoconferenza. È quindi doveroso e necessario recuperare e riattivare gli strumenti di garanzia dei lavoratori e ripartire. Abdicare su questo significa venir meno alla propria “mission” e questo nessuna organizzazione sindacale, degna di
questo nome se lo può permettere
2. Durante l’emergenza COVID sono emerse, in maniera lampante, alcune criticità che vanno risolte a partire da una definizione chiara della catena di comando ai vari livelli. Spesso abbiamo dovuto evidenziare disposizioni non chiare e controverse disposte da “personaggi” con ruoli ambigui. Questo non è accettabile e non deve più accadere. Occorre, pertanto, partendo dal piano di ripristino, ridefinire gli assetti organizzativi aziendali e ridisegnare alla luce del nuovo POAS un sistema di incarichi basati sull’utilità organizzativa e professionale scegliendo in modo trasparente ed oggettivo i professionisti più competenti; FIALS ritiene che il merito e la professionalità acquisita attraverso percorsi di studio e di carriera siano inscindibili rispetto ad un sistema organizzativo che possa rispondere alle esigenze di chi lavora sul campo in maniera veloce ed efficace
3. Esplicitare in un documento le decisioni assunte durante l’emergenza, questo per poter ricostruire gli
sforzi che ognuno ha profuso ed il contributo che necessariamente deve essere elargito a ristoro per tutti, e quando diciamo tutti intendiamo tutti, coloro che hanno con abnegazione fatto il loro dovere tutti i
giorni. Al momento su questo non abbiamo avuto alcun riscontro, ma solo silenzi.
4. Declinare i processi organizzativi ed orientare i regolamenti in modo funzionale agli stessi, in particolare:
– il regolamento presenze ed assenze deve rivisto nella sua totalità, in quanto inadeguato alla nuova organizzazione che si avrà in futuro, dove nuove forme di lavoro agile e di misure idonee a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro non possono più essere ignorate;
– il software della rilevazione presenze è del tutto inadeguato e deve essere implementato oppure sostituito.
– la tabella dei turni per il calcolo delle indennità deve essere abolita poiché è uno strumento di vessazione verso i lavoratori turnisti che crea problemi organizzativi (anche ai coordinatori) oltreché lesiva dei diritti dei lavoratori ed anti-economica.
– il sistema della valutazione permanente del personale necessita di rivisitazione in particolare della valutazione di seconda istanza anche per quanto attiene alla verbalizzazione degli esiti.

Urge, altresì dare risposte alle tante contraddizioni manifestatesi nella loro drammaticità nel periodo di emergenza quali:
• la carenza di personale;
• l’incremento del salario accessorio legato alla produttività, e delle voci incentivanti per i lavoratori che
subiscono disagi dovuti agli spostamenti ed alle trasferte;
• lo sviluppo del welfare aziendale con proposte rivolte a facilitare i percorsi di cura e con iniziative che favoriscano i lavoratori nella gestione dei nuclei famigliari
• l’attivazione dei lavori della commissione paritetica per l’innovazione (mai convocata a quasi tre anni dalla sua istituzione contrattuale).
Carissimo Direttore, non siamo gli unici a farlo, e la nostra non è l’unica voce. E’ tempo di ricominciare, e se saremo costretti a farlo da soli lo faremo.

Cari saluti

dott. Salvatore Santo
FIALS Laghi e Alto Milanese 

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