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FESTA REGIONALE: GIU' LE MANI DAL 29 MAGGIO E DAL PALIO!

11 Marzo 2011


Buongiorno, volevo rispondere alla lettera pervenuta sul sito il 3 marzo (leggere qui). In ambito della festa regionale, le considerazioni sono varie e spero che i lettori capiscano il senso di quello che voglio trasmettere.

Provocazioni ed insulti ormai animano la politica regionale ed alcuni programmi televisivi nazionali, sul fatto di istituire una festa Lombarda. Sondaggi su internet dove intervengono soltanto l’1% dei cittadini dove ognuno dice la sua in ambito di ricorrenze e fatti storici importanti e ridondanti a livello nazionale; il fatto di festeggiare una ricorrenza che in ambito storico abbia avuto non poca rilevanza, tanto da farla entrare nei libri di storia ed essere materia di studio da esimi professori italiani ed europei che spiegano il perché ed il come si sono avute le rivolte comunali non mi crea alcun scompenso; anche perché essendo legnanese e contradaiolo attivo, personalmente, festeggio e cerco di fare rivivere quel giorno ogni anno con la sfilata storica ed il Palio delle Contrade.

Per me il 29 maggio, resta un fatto di orgoglio per i motivi sopracitati e sinceramente, una festa regionale che faccia risaltare ancora di più quel giorno, non fa altro che riempirmi ancora di più d’orgoglio, ma anche senza festa regionale, le emozioni e sensazioni sarebbero le stesse. C’è un Ma… Solo quest’anno viene proposta come festa riconosciuta a livello regionale la data del 29 maggio perché non vogliono festeggiare l’Unità d’Italia, quindi diventa merce di scambio.

Ho paura. Ho paura che la mia città ed il Palio vengano marchiati come rappresentazione di una politica non solo regionale ma nazionale, e la data che noi legnanesi aspettiamo per tutto l’anno, venga bollata come una festività leghista, perché è questo che faranno, e se mi sbaglio, se ne creeranno una rappresentazione farlocca loro stessi da un'altra parte, in un'altra città. Come logo hanno un simbolo come Alberto da Giussano, se ne sono appropriati, il sinonimo della Lega è “Il Carroccio”; simboli unitari, simboli legnanesi, lombardi, simboli italiani.

E pensate che si facciano scrupoli a cavalcare l’onda del nostro Palio? Ci sono una mare di interessi, e non solo politici. Molti senatori si sono presentati in tribuna d’onore per vedere la manifestazione, anche lo stesso Bossi; infatti ci ha lasciato un bel ricordino nel 2008 dicendo che non rappresentava a pieno la versione storica, e che le contrade non c'entrano niente con la storia, sembra un farsa del Palio di Siena. Beh vedo che i loro dirigenti sono molto appassionati della nostra tradizione. Farebbe bene a sciacquarsi la bocca prima di presentarsi al Giovanni Mari la prossima volta.

Sinceramente ho paura, fare perdere la faccia al nostro Palio ed alla città per giochi politici, mi fa altamente alterare che usino il 29 maggio quando gli fa comodo, e che noi finiremo abbandonati alla mercè della politica. L’essere legnanesi ed in qualsiasi caso, essere appartenenti a qualcosa, non ha bisogno di politicanti trafficatori di pensieri; il legnanese è sempre orgoglioso dell’ultima domenica di Maggio, coerente con la sua storia ed il suo pensiero, e va aldilà delle sfaccettature politiche, proprio perché sa dell’importanza di quella data e conosce i fatti storici molto più di quanto si possa immaginare.

La festività potrebbe essere un trampolino di lancio per il Palio, ma a livello di introiti; è vero, i soldi servono comunque per migliorare la manifestazione; ma il problema sta più a fondo, se i legnanesi si fanno un week end fuori porta quel giorno oppure si lamentano dei blocchi stradali, la motivazione è che non c’è cultura paliesca e credo che anche se ci fosse una festività nazionale, parte dei cittadini se ne andrebbero o si lamenterebbero comunque, in quanto Legnano è sempre più città dormitorio. A Siena le date di Luglio e Agosto sono festività regionali?. No. Cambierebbe qualcosa ai Senesi? Non credo proprio. Perché la loro cultura è intrisa dal Palio.

La Cultura. Questa parola non ha bisogno di festività riconosciute da tutti, perché se non capissero il senso di quella parola i portatori stessi di quella cultura, non ci sarebbe il Palio che noi vediamo correre, anzi, vivere a Siena. E non ci sono parti politiche che intervengono sul fatto dell’importanza o meno di quei giorni, è così e basta, e non ha colore politico. Una Cultura non la si può creare con una data, un mantovano non vivrà mai il 29 Maggio come noi, stessa cosa vale per un cittadino di Sondrio o Bergamo, e tanto meno i soggetti che sono al governo della nostra regione, non è sventolare bandiere di partito come simbolo di vittoria per aver conquistato una giornata di festa.

Ebbene, potrebbe giovarci una festa regionale? Lo spero. Ma se verremo riconosciuti solo come simbolo di padanità politica e non con il vero significato e spirito che ci unisce da più di un secolo, allora, tanto meglio tenersi l’orgoglio e lavorare per migliorarlo da soli.

Un’ ultima cosa, studiatela bene la Storia, non bisogna mai tralasciare nulla di essa, mai. Non ci sono fonti attendibili che riconoscano Alberto da Giussano come persona realmente esistita, di questo capitano di ventura solo oggi si hanno notizie pressoché reali ma comunque ancora in via di ricerche e non è il nostro Alberto da Giussano, comunque se fosse un soggetto di fantasia romanzata, personalmente non mi cambierebbe la vita, rimane un simbolo di lotta unitario. A prescindere da ciò il 29 Maggio 1176 è una data storica che unisce e non divide e noi festeggiamo da sempre quella data. A comandare poteva essere chiunque, ma senza quello spirito di libertà ed unione, il singolo non avrebbe potuto fare nulla. Quel simbolo di Alberto voleva unire tutti per sollevarsi dal giogo tedesco prima e in età risorgimentale contro l’austriaco, perché quella statua che vediamo tutti giorni, è un parto dell’idea di Garibaldi in visita a Legnano per cercare reclute e fare l’Italia. La Lega Nord usa lo stesso simbolo che Garibaldi usava per unire. Cercate sempre il perché delle cose e non lasciatevi abbindolare. La storia dovrebbero ristudiarsela loro.

Mattia Colombo – Orgoglioso contradaiolo e cittadino Legnanese

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