Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

Festa 4 novembre: nessuna trincea da difendere, ma porte da aprire

2 Novembre 2014

Il 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, è un momento per ricordare, al di là della retorica, chi ha sacrificato la propria vita per il nostro Paese ed e' anche un omaggio doveroso alle donne e agli uomini delle Forze armate che non solo difendono il nostro territorio, ma attuano azioni per costruire la pace nei diversi territori del mondo. Un pensiero di gratitudine deve andare a tutti loro.

Proprio cent'anni fa, nel 1914, iniziò la Prima Guerra Mondiale, che vide poi nell'anno successivo l'entrata in guerra del nostro Paese.

Una commemorazione per ricordare i tanti giovani caduti in quell'immane tragedia, quale monito a tutti noi della follia che è la guerra. Solo tenendo viva la memoria si può scongiurare il ripetersi della storia.

Il 4 novembre del 1918 segnò, dopo duri mesi di sacrifici e di dolorosi lutti nelle trincee alpine, la vittoria e al tempo stesso la ritrovata pace.

Ricordare quei momenti, i piu' significativi, che spesso leggiamo nei libri di storia, risentire la Canzone del Piave, rivedere le immagini ingiallite di allora, ha un senso preciso. E ' un dovere civico ricordare il sacrificio di molti italiani, che ha unito il nostro Paese in drammatici momenti di quei mesi di guerra alimentando quel sentimento unitario della nostra Nazione, che spesso  viene messo a dura prova ancora oggi. E come dimenticare che per la nostra storia  questa data segna la fine dell'epopea risorgimentale grazie all'Unità con la madrepatria di  Trieste e Trento.

Basta girare per i paesi e le città d'Italia per capire quanto la Grande Guerra sia parte integrante del nostro vissuto e della nostra identità di italiani.

In ogni paese, in ogni città c’è un monumento ai Caduti, con incisi i nomi di chi ha sacrificato la propria vita, un monumento a ricordo delle immani sofferenze causate dalla guerra. Soprattutto nomi di giovani della mia età. Come non pensare che ogni famiglia italiana ha nella propria storia la vicenda di un proprio congiunto che partecipò a quei terribili scontri. Percorrendo le strade stesse di Legnano, ecco nelle targhe toponomastiche i nomi di personaggi e luoghi che hanno segnato la Grande Guerra.

Questo giorno è un giorno di commemorazione per i caduti, per i mutilati e gli Italiani di allora ma anche come ha ricordato Mons. Marcianò, ordinario militare,  giorno di riflessione e impegno perché “bisogna lavorare per fermare le violenze, le guerre, ricordando che oggi i confini della nostra Patria, particolarmente in Italia, non sono trincee da difendere ma porte da aprire, per uscire e soccorrere coloro che, in altre parti del mondo, dalla guerra sono afflitti; soprattutto, per accogliere chi dai propri confini fugge perché rifiutato, calpestato, violato proprio in Patria”. E il  pensiero corre veloce ai profughi che Legnano sta accogliendo in questi giorni con la speranza che la pace e la concordia tornino nelle loro terre d'origine.

Alberto Dell'Acqua
Segretario Circolo PD Legnano

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.