E' inutile ripercorrere le vicende che nel Belpaese sono seguite al referendum del 1987 : negli ultimi anni parlare di nucleare è diventato molto difficile.Limitando il tutto ad alcuni ragionamenti personali, senza scomodare ambientalisti di chiara fama non possiamo fare altro che guardarci intorno e prendere atto della realtà che si vive in Italia nel 2010.

Secondo noi negli ultimi anni per (de)merito di una campagna mediatica a senso unico nel nostro paese si cerca di evidenziare solo i vantaggi della reintroduzione del nucleare,senza avere l'accortezza di creare un utile contraddittorio, anzi tacendo o minimizzando gli aspetti pure evidenti legati all'impatto ambientale ed economico di tale scelta.

Molte personalità politiche a partire del presidente del consiglio,(a loro volta fiancheggiati da dirigenti e amministratori di varie estrazioni e provenienze) hanno giocato la carta populista della reintroduzione dell'energia atomica mentre contemporaneamente nell'informazione vengono svilite le tematiche ambientali.

In Italia discutere di nucleare,di green economy, cambiamenti climatici o di decrescita ha la stessa importanza degli sport minori.

Catastrofisti,bollati di fanatismo ecologico o ambientalismo da strapazzo chi cerca di impegnarsi in difesa dell'ambiente attualmente è nella situazione peggiore per lavorare.

FARE LEGNANO