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EVITIAMO LO “SCEMPIO” IKEA

11 Ottobre 2013

Buonasera Direttore,
seguo il dibattito Ikea su Legnanonews da parecchio tempo e da sempre sono contrario a questa nuova apertura ( non solo di IKEA, eviterei l'insediamento di ulteriori centri commerciali in genere ). L'articolo sull'amonimento ai consiglieri del PD, Colombo e Quaglia, e la lettera del Signor Tajana mi spingono a inserirmi nel dibattito. La dichiarazione dei consiglieri del PD mi ha incuriosito molto. Queste le parole riportate nell'articolo:" chi avremo mai disturbato votando contro l'attuale, e a noi sconosciuto, progetto di Ikea?". Mi sono messo a fare una ricerca su internet e inserendo in Google "IKEA CHI C'è DIETRO" mi sono ritrovato in prima pagina questi due link

http://www.cronachediordinariorazzismo.org/tag/ikea/   –   

http://www.nonsprecare.it/likea-che-non-conoscete-lavoro-minorile-e-foreste-distrutte 

che vi propongo e che non voglio commentare, lascio ad ognuno la propria conclusione. Ovviamente non sappiamo se quanto scritto corrisponda a verità ma sicuramente credo valga la pena di approfondire, soprattutto la politica dovrà farlo. Il PD, che sembrerebbe a favore dell'apertura, nel caso risultasse vero, dovrà rendere conto ai cittadini per aver appoggiato una società accusata di illeciti del tipo: elusione delle tasse tramite strutture societarie incontrollabili, sfruttamento del personale, razzismo nei confronti del personale, sfruttamento di bambini nella filiera di produzione, abbattimento di foreste, etc etc.
La lettera del Signor Tajana e le motivazioni portate a favore dell'apertura non mi convincono per niente. Questa è una discussione già fatta diverse volte ma mai ho visto dei dati sui quali poter fare una seria valutazione, tutte ipotesi. In merito vorrei coinvolgere il mio Presidente Paolo Ferré, Confcommercio, che potrebbe darci dei dati per discutere meglio la questione. Tajana dice che il terziario è l'unica possibilità oggi per avere sviluppo e crescita; ma quale terziario, quello della Grande Distribuzione Organizzata? Non ne sono convinto! A tal proposito Ferré potrebbe aiutarci. Facendo un po' di storia del terziario nella nostra zona dovremmo capire dai dati come è cambiata l'occupazione in questo ambito dai primi insediamenti dei supermercati.
1 – In quale anno è stato aperto il primo supermercato in zona
2 – Quanti erano gli esercizi commerciali esistenti e quanta occupazione davano
3 – Quanti sono oggi i negozi tradizionali, quanti supermercati e attività correlate, e come è distribuita l'occupazione
4 – Bilancio che miri a comprendere se l'occupazione è aumentata o diminuita
Credo che Confcommercio abbia dati a sufficienza per rispondere a questa domanda e toglierci tutti i dubbi.
Non dimentichiamo poi che il piccolo commerciante deposita i suoi soldi in banche locali e investe sul territorio, le multinazionali lo sfruttano e l'inaridiscono portando i capitali accumulati all'estero lontano da qui senza creare reali benefici per la popolazione locale.
Vi dico che quando sono entrato nell'attività della mia famiglia, nel 1982, eravamo in 7 persone a lavorare e c'era stipendio garantito per tutti, oggi siamo in 4 cioè il 45% in meno. Questo è successo a molte altre attività come la mia, pensate che questo 45% di dipendenti sia stato assorbito dalla GDO? Assolutamente no! Il concetto di vendita self service delle grandi superfici tende ad avere meno personale possibile per aumentare gli utili.
Tajana parla di "bisogno di novità e positività" facendo riferimento all'arrivo di IKEA; ma dove!?! Nelle città dove c'è IKEA non mi sembra ci siano stati miglioramenti entusiasmanti. Abbiamo ancora la fortuna di essere una cittadina lontana dall'essere considerata periferia della grande Milano, per l'amor di Dio evitiamo questo scempio!!!
Per chiudere vorrei dire ai politici legnanesi, e dei comuni limitrofi coinvolti, di riflettere molto su quello che sarà la decisione finale, STATE DECIDENDO SU COME SARA' LA NOSTRA VITA E SOPRATTUTTO QUELLA DEI NOSTRI FIGLI.  Ai legnanesi dico che dobbiamo ritornare ad essere "attori" nella nostra vita e non "comparse" nella vita di pochi altri che stabiliscono le regole del gioco.
Parlando di capitalismo assurdo e crudele già negli anni trenta si capiva che il mondo avrebbe preso una brutta piega, questa frase ne è una testimonianza:

“ La scienza moderna è riuscita a moltiplicare le possibilità della ricchezza; la scienza, controllata e pungolata dalla volontà dello Stato, deve risolvere l’altro problema: il problema della distribuzione della ricchezza in modo che non si verifichi più l’evento illogico, paradossale ed al tempo stesso crudele, della miseria in mezzo all’abbondanza”

 Cordiali saluti

Nicola Cavallari

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