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“ECCO PERCHE’ NOI ABBIAMO DECISO, COMUNQUE, DI MANDARE NOSTRA FIGLIA IN MENSA”

24 Settembre 2013

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di due genitori in merito alla protesta del caro-mensa


Cari Genitori, 

mi rivolgo a voi con una lettera aperta, pregando la redazione di Legnano News di fare da cassa di risonanza ad un’ulteriore voce e opinione su quanto sta accadendo a Legnano.

Faccio una doverosa premessa, affinché vengano fugati tutti i dubbi e alcune certezze sulla vicinanza mia e di mia moglie alla giunta Centinaio: non ci sono colori ne schieramenti di sorta quando l’interesse è il bene comune dei nostri figli. 

Sarebbe, di contro, troppo facile e riduttivo pensare che la protesta sia orchestrata da un gruppo di persone che vedono nella giunta attuale il nemico da combattere per il colore della “maglia”. Non è così, ne siamo certi e siamo convinti che la ragione sia dalla parte dei genitori e che il Comune stia sbagliando.

Qualcuno potrebbe accusarci di non aver partecipato agli incontri promossi dall’Associazione Agorà, e anche qui avrebbe ragione, noi non c’eravamo, ma ci siamo sentiti esclusi automaticamente in quanto  potremmo ahimè annoverare tra la cerchia dei nostri amici di famiglia alcuni esponenti del Consiglio Comunale, e si veda e legga bene, abbiamo parlato di Consiglio Comunale e non di Giunta.

Bene, finita la stucchevole premessa, veniamo al punto: perché nostra figlia consumerà il suo pasto alla mensa scolastica. 

Perché è un suo sacrosanto diritto, perché mangiare in mensa con tutti i suoi compagni fa parte del percorso educativo e formativo che sta affrontando in questi anni, perché la protesta è nostra, dei genitori giustamente indignati per l’eccessivo costo del buono mensa. Perché ho l’impressione che a pagare lo scotto maggiore siano coloro ai quali non è richiesto di esprimere il proprio parere. Perché inevitabilmente da domani i bambini stessi si guarderanno, nell’innocenza dell’età che hanno, l’un altro con occhi diversi: quelli lì sono quelli che non hanno protestato, quelli lì sono quelli che hanno protestato… quelli lì sono quelli che sono diversi da noi.

D’altra parte non si può pretendere che tutti aderiscano indistintamente alla protesta, perché c’è qualcuno che potrebbe avere problemi, altri che potrebbero pensarla diversamente, e così via… e se uno solo dei nostri bambini venisse mandato in mensa dai genitori o, di contro, se anche uno solo non venisse mandato, ne nascerebbe inevitabilmente una distinzione: lui è diverso da me.

Non abbiamo bisogno di dividerci, di essere diversi, abbiamo bisogno di vincere una “battaglia” contro quella che tutti noi consideriamo un’ingiustizia. 

Bene, lasciamo fuori i nostri figli dalla protesta, insistiamo fino alla “morte” e convinciamo la Giunta ed il Sindaco a partecipare serenamente ad un confronto con i genitori/cittadini/elettori. Facciamo sentire il nostro peso, perché tutti insieme, uniti verso lo stesso obiettivo, sviluppiamo una forza imbattibile. 

Credo che un punto di accordo, un ragionevole compromesso possa essere raggiunto. Insistiamo, rompiamo le scatole, un piccolo moscerino risulta fastidioso ma avete mai pensato a che rumore sviluppa uno sciame di moscerini: può diventare assordante.

Andiamo davanti al Comune tutti i giorni, solleviamo il problema sui media locali (Legnano News ci ha dato già ampio spazio) e se non basta alziamo il tiro.

Ma per cortesia lasciamo fuori i nostri figli; sono convinto, come voi, che sono molto più maturi di quello che si possa pensare, ma credo che abbiano il diritto di essere bambini.

Il pranzo al sacco fino ad oggi è stato un momento di svago, un gioco organizzato dalla scuola e dagli insegnanti. Facciamo che tale resti e non trasformiamolo in un momento di protesta, non cancelliamo in un solo colpo la magia del “panino” tutti insieme.

Ribadiamo il concetto: siamo d’accordo con la protesta e con le ragioni che l’hanno alimentata. Non condividiamo però il metodo, ma vorremmo che questa non fosse considerata una “diversità”.

Infine vorremmo ringraziare comunque il Comitato per l’impegno e la passione, ma consentiteci di non essere completamente d’accordo e di avere anche una nostra visione ed opinione.

Ovviamente siamo aperti al dialogo, con tutti quelli che non sono d’accordo con noi e con quelli che invece trovano in quanto sopra scritto qualche elemento di valutazione in più.

Parliamone, l’anno scolastico è lungo e insieme possiamo magari provare a costruire le basi per una soluzione che sia gradita a tutti.

Grazie per l’attenzione

Matteo e Barbara Poletti

“Scuola Elementare Toscanini”


Di seguito la risposta del presidente di Agorà, Olindo Torraca

Gentili Sig. Poletti

Alcuni genitori condividono la vostra opinione  e l'hanno espressa durante  l'incontro di venerdì scorso proponendo altre soluzioni.

Ma la maggioranza  ha deciso questa forma di protesta. Apprezzo molto e vi ringrazio delle vostre parole di vicinanza ci tengo a sottolineare che in qualità di Presidente la Commissione Mensa ho cercato di esprimere le mie considerazioni circa l'aumento delle tariffe imposte dalla giunta  ma  non ho potuto farlo.

Mi è stato impedito in quanto l'argomento non rientra  nei compiti della commissione. Perchè i rappresentati di istituto non sono intervenuti? Perchè le opposizioni hanno taciuto??

Ho ricevuto adesione solo dai miei amici  da quelli che mi conoscono quelli che incontro tutti i  giorni a scuola , la domenica  Messa e agli allenamenti dei figli.

Voi  dove eravate quando a Giugno ho annunciato   le dimissioni da Presidente della commissione mensa  in quanto mi veniva impedito di esporre il problema?

Legnano news ha dato ampissimo spazio non avete visto nulla??

Olindo Torraca


Gen.mi Sig.ri Poletti,

 davanti alla proposta di pic-nic a scuola del Comitato Agorà, anche io, come credo molti altri genitori, ho riflettuto sull'opportunità che i bambini fossero direttamente coinvolti nella protesta e vorrei condividere con voi quelle che sono state le mie conclusioni: 1. Far parte di una comunità e ancor prima, far parte di una famiglia, è una ricchezza infinita che porta però con sé anche la responsabilità e l'impegno della condivisione che vale quando c'è da apparecchiare la tavola, da rifare i letti e a maggior ragione quando bisogna far fronte comune ad un sopruso.

 

L'aver inserito delle tasse nella composizione del costo del buono pasto è un'assoluta ingiustizia che non riguarda GLI ADULTI ma LE FAMIGLIE. I bambini hanno il diritto di essere bambini, sicuramente, ma mangiare quello che viene preparato con amore e cura a casa non li rende meno bambini, semplicemente li riconosce come parte integrante di un nucleo famigliare che si alza in piedi per fermare un abuso che riguarda TUTTA la famiglia. 2. Vorrei insegnare ai miei figli l'importanza del senso civico, dell'amore e del rispetto per la cosa comune e per la collettività.

 

Questi valori non possono prescindere dall'impegno e, a volte, dalla fatica della PARTECIPAZIONE. Se non ci prendessimo la briga di insegnare ai nostri figli di non buttare i rifiuti per strada adesso che sono piccoli, difficilmente lo imparerebbero da grandi diventando adulti maleducati e irrispettosi della pulizia e del decoro pubblico. Allo stesso modo, se non insegniamo loro il valore della partecipazione ora che sono bambini, diventeranno adulti incapaci di interessarsi ed impegnarsi per gli interessi della collettività. Vorrei insegnare ai miei figli che "il popolo è sovrano", significa che tutti noi abbiamo certamente il diritto di chiedere correttezza, trasparenza e onestà a chi ci governa, ma abbiamo anche il DOVERE di sorvegliare, intervenire e contribuite affinché ciò avvenga. Limitarsi a lamenti generalizzati alla macchinetta del caffè fa di noi cattivi sovrani. 3. Le differenze di opinione e di pensiero al mondo esistono e vanno difese. Provvedere affinché i nostri figli non le sperimentino mi sembra francamente insensato. Dovremmo invece insegnare loro il rispetto, l'ascolto ed il confronto con il diverso. Preferisco insegnare ai miei figli che si può essere amici, volersi bene e condividere molto pur essendo talvolta in disaccordo piuttosto che "è bello mangiare un panino tutti insieme".

 

Grazie Camilla Pastori (Scuola Elementare Pascoli e Scuola dell'Infanzia A. Frank)

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