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E’ ORA CHE IL PDL CAMBI ROTTA

13 Giugno 2013

Il centro-sinistra vince 17 a 0. Un risultato chiaro e netto che non può passare inosservato e che deve essere motivo di una seria e profonda riflessione. Senza Berlusconi il PDL è debole e non vince. Appreso questo bisogna cercare di comprendere per quale motivo una forza politica che a livello nazionale ha un forte seguito, a livello amministrativo è tanto debole da consegnare, in questa ultima tornata elettorale, tutti i capoluoghi di provincia alla sinistra. Si sente dire che alla base di questa “sconfitta” ci sia la disaffezione dell'elettorato nei confronti della politica e che per recuperare la fiducia dei cittadini sia indispensabile ritornare a fare seria politica. Tutto ciò è vero ma questo non è IL problema ma bensì UN problema, altrimenti non si spiegherebbe come mai alle elezioni di Febbraio il PDL sfiorò il 30% mentre ora in alcuni comuni ha addirittura faticato a “sopravvivere”. Per ben comprendere la situazione bisogna avere il coraggio di guardarla con gli occhi della gente comune e non come molti personaggi di primo piano del partito fanno, cioè con i loro soli occhi, gli occhi di chi è “arrivato” e guarda tutto dall'alto; perchè così facendo non si riesce (o si evita) di entrare fino in fondo nel merito della questione. E' ora che il PDL cambi rotta, che converta il consenso politico nazionale in consenso locale. Per far questo bisogna ricostruire e rinnovare; ripartire dal basso, dal territorio e radicarsi. Fare congressi per unire e non nomine dall'alto per dividere. L'elezione diretta dei rappresentanti cittadini di partito (coordinatori comunali) è un modo per coinvolgere le persone e renderle partecipe della vita del partito; la nomina dall'alto invece viene spesso vista (o interpretata) come un'imposizione, un atto di forza che ha come conseguenza non solo il sorgere di conflitti di potere e correnti interne al partito ma anche di allontanare le persone (e gli iscritti) oltre che dalla vita di partito anche dalla politica stessa. Si potrà anche insistere nel dire che il vero problema sia un altro ma così facendo si finirà per continuare a tutelare un sistema autoreferenziale, chiuso in se stesso, distante e che non affascina più…causa di questa sconfitta e forse delle prossime.

Matteucci Matteo, Consigliere Comunale di Canegrate

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