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DIALIZZATI IN OSPEDALE: INVOCATA MAGGIORE SENSIBILITA'

6 Novembre 2011

Buongiorno. Mi chiamo Caterina Ferazzini e sono di Legnano. Sto scrivendo la presente lettera, come cittadina “indignata” (visto che va molto di moda il termine!) a nome di mio zio Franco Riganti e della sua e mia famiglia ed a nome di tutte le 45 persone che hanno sottoscritto la presente e che hanno gli stessi problemi di mio zio!

Prima di cominciare vorrei chiedere a tutti voi:
• Siete mai stati all'ospedale nuovo di Legnano?
• Vi siete mai guardati intorno?
• Lo sapevate che le persone che frequentano questa struttura la frequentano perchè hanno dei problemi di salute? Non ci vanno sicuramente per passarci le vacanze…
• Le persone che vanno all'ospedale sono persone MALATE!!!
• Le persone che vanno all'ospedale sono persone spesso DEBOLI!!!
• Le persone che vanno all'ospedale sono persone spesso SOLE!!!
• Le persone che vanno all'ospedale, meritano RISPETTO!!!

Mio zio di 73 anni è in dialisi da oramai 12 anni… Purtroppo, negli ultimi tre anni, le sue condizioni fisiche sono peggiorate. Uno dei problemi principali è legato alla deambulazione. Mio zio è alto 1.87 e pesa circa 100 kg e, vi dirò non, è sicuramente semplice da trasportare negli spostamenti. Per fortuna, mio zio ha una sorella di 77 anni che ha deciso di dedicare la sua vita ‘alla causa di suo fratello’ ed è ancora molto attiva ed operativa. Oltre a lei, ovviamente, abbiamo dovuto assumere una badante, Elena, di 55 anni, arrivata dalla Polonia, che ci aiuta e che è oramai parte integrante della nostra famiglia!

Settimana scorsa, mio zio aveva un esame di controllo alle carotiditi e quindi, la zia, la nostra badante e lo zio sono partiti alla volta dell'ospedale nuovo di Legnano. Ci tengo a segnalare che lo zio è invalido civile al 100%.
Arrivati alla ‘barriera’ d'entrata ed avendo saputo che i parcheggi sono a pagamento, hanno chiesto all'incaricato dove potevano andare…
Il parcheggio è dalla parte opposta dell'ospedale… direi comodissimo!!! Direi giustissimo!!! Direi che per una persona che non riesce a camminare è perfetto…

Quindi, sintetizzando e riassumendo brevemente:
– trovare parcheggio, i parcheggi riservati agli invalidi erano completi, alcuni occupati anche da auto senza il bollino identificativo, alla fine, trovato un parcheggio ‘qualsiasi’ a pagamento.
Calcolo approssimativo del tempo di permanenza per non dover tornare al parchimetro.
– pagamento parcheggio;
– ritorno all'auto: scarico della carrozzina, aiutato zio a posizionarsi sulla carrozzina e via di corsa verso il padiglione dove avrebbe fatto l'esame…
– stesso iter al ritorno…

Altra situazione… reparto dialisi… c'è un piccolo parcheggio lì di fronte… non è più utilizzabile per i dializzati!!!
Mi piacerebbe sapere tanto a chi è ‘dedicato’!!!
Ai dirigenti ed alle dirigenti dell'ospedale? Non possono camminare sennò si sgualciscono l'abito? I tacchi delle scarpe firmate si rovinano? Non possono arrivare all'ultimo minuto?

Chiedo a tutti coloro che stanno leggendo di mettersi una mano sulla coscienza, sul cuore e… sui parcheggi permettendo a chi si reca in nefrologia di usufruire del parcheggio adiacente al reparto stesso essendo gli stessi in possesso di un documento che attesta: “IN CURA PRESSO LA DIALISI”.

Tenete presente che i dializzati dopo 4 ore di terapia non hanno la forza di fare chilometri a piedi per recarsi all’auto che lo riporta a casa …

Scusate lo sfogo (!) ma tutto sta diventando una follia!!!
Forse solamente chi ha dei malati gravi in casa può capire…
Non auguro a nessuno di coloro i quali stanno leggendo questa lettera di ‘denuncia’ di avere questi problemi che spesso sembrano irrilevanti ma purtroppo non lo sono!

Questa lettera è stata scritta in parte al singolare ed in parte al plurale… non è un errore… E’ UNA SCELTA BEN PONDERATA!
Chiedo AIUTO per un singolo, al fine di arrivare ad aiutare MOLTI!!!
Attendiamo quindi una risposta “CONCRETA” da tutti coloro a cui ho scritto, forse qualcuno non si sentirà direttamente coinvolto, ma ce lo faccia sapere!

Caterina Ferazzini 

La lettera della singora Caterina è stata inviata all'Azienda Ospedaliera, Amga, Comune di Legnano, ASL e Regione Lombardia.
Sappiamo che gli Enti interessati assicureranno, a breve, una risposta ‘concreta’ alla nostra lettrice, come richiesto.
Da parte nostra, vorremmo solo ricordare ai lettori che da sempre al nuovo ospedale esiste un servizio carrozzine, richiedibile già alla ‘barriera’ d'entrata e che consente alle persone più bisognose e impossibilitate a muoversi di poter essere trasportate nei vari reparti, senza nemmeno bisogno di accedere al parcheggio.
Richiesta infatti la carrozzina, l'autovettura  con a bordo l'utente può portarsi alla rampa pedonale che conduce direttamente all'accoglienza.
Qui, un volontariato delle associazioni che prestano la loro opera nella struttura porterà la carrozzina per  il paziente il quale, in questo modo, non dovrà muovere un solo passo per accedere ai servizi ospedalieri.
Inoltre, in tema di persone in dialisi, ancora la Direzione dell'ospedale ci assicura che da sempre esiste massima attenzione e sensibilità.
marco tajé

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