Alcune settimane fa ho letto l'articolo riguardante la meritevole iniziativa del mio concittadino cerrese Jurinovich Mirco che ha messo a disposizione della comunità nella quale vive, la sua esperienza e la sua disponibilità per cercare di garantire un soccorso il più tempestivo possibile in caso di persone persone colpite da questa terribile patologia.

Avendo esperienza nel settore ed avendo effettuato approfondimenti sulla materia ho potuto constatare che per ogni minuto trascorso in attesa del soccorso si perdono il 10% delle possibilità di salvare il paziente e già dopo 5 minuti possono instaurarsi dei danni neurologici permanenti.

Appare quindi evidente quanto sia fondamentale riuscire ad intervenire all'interno di quella finestra di tempo che inevitabilmente si apre in attesa dell'arrivo dei mezzi di soccorso convenzionali.

Ciò premesso mi chiedo come mai il signor Jurinovich, da quanto ho potuto capire, abbia dovuto ‘ ammutinarsi’ in attesa che le istituzioni concedessero il necessario avvallo,decidessero cioè di calare le scialuppe?

A mio modo di vedere, avrebbero potuto trarre spunto da questo lodevole progetto estendendolo a tutto il territorio comunale e anche ad altre realtà, magari utilizzando la formidabile rete di volontari che vivono nei comuni dell'Altomilanese e sono già formati all'uso del DAE.

La medicina è forse più pericolosa della malattia?

Un cordiale saluto

Angelo De Sario