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Daniela Colombo (NCD): “Troppa ipocrisia sul registro delle unioni civili”

9 Febbraio 2014

In relazione al servizio pubblicato sabato sulla cerimonia avvenuta nella Sala degli stemmi del Municipio e sul registro delle unioni civili, riceviamo e pubblichiamo le seguenti consdierazioni di Daniela Colombo, consigliera comunale del Nuovo Centrodestra.


Nella vita cerco sempre di affrontare le questioni pragmaticamente, senza pregiudizi ideologici e, soprattutto, di rispettare tutti, senza indire crociate contro qualcosa o qualcuno. Sono peró affetta da una grave forma di allergia all'ipocrisia quando ne vengo a contatto. E sull'adozione del registro delle unioni civili a Legnano di ipocrisia c'è n'é davvero parecchia, tant'è che non riesco a smettere di starnutire e mi é venuta pure l'orticaria…

Il registro delle unioni civili é stato definito da chi in consiglio comunale ha presentato la delibera per la sua adozione "un bel librone in cui chi vorrá potrá venire ad iscriversi, certificando cosí di fronte al Comune che egli vive stabilmente in una coppia che ha scelto di non sposarsi perché non vuole, oppure che sposarsi non può". É stato inoltre specificato che, a differenza degli altri registri anagrafici in uso al Comune, "il registro non é pubblico" per tutelare coloro che vi si iscrivono. In effetti anche all'ultimo comma dell'art. 2 del relativo regolamento si legge che "la diffusione dei dati contenuti nel registro non é consentita".

Devo ammettere che a questo punto sono un po' confusa e molto laicamente ed altrettanto pragmaticamente mi domando: se si tratta di un registro come gli altri perché non dare pubblicamente la notizia e non fare una vera e propria cerimonia alla presenza dell'assessore competente anche quando viene registrata una nascita, vengono fatte le pubblicazioni di matrimonio, viene effettuata un'iscrizione nelle liste elettorali a seguito del raggiungimento della maggiore etá, tutti eventi che nella vita delle persone suscitano una certa emozione? Se il registro non é pubblico e la diffusione dei dati in esso contenuti non é consentita, allora perché tanta pubblicitá e tanta enfasi? I promotori, tra cui l'assessore Raimondi, coloro che lo hanno sostenuto, il sindaco e i consiglieri comunali che lo hanno votato o si sono astenuti temevano forse che il registro delle unioni civili sarebbe stato un flop, come in tutti gli altri comuni nei quali é stato adottato, per cui si pubblicizza e si festeggia ogni qualvolta vi sia un'iscrizione?

Il registro delle unioni civili, ci é stato detto in fase di presentazione del relativo regolamento, avrebbe dovuto avere lo scopo di eliminare le discriminazioni economiche tra le famiglie "regolari" e quelle di fatto. É stato ampiamente dimostrato sia in commissione che in consiglio, dati alla mano, che queste discriminazioni non ci sono essendovi giá normative ad hoc (per l'assegnazione della casa, l'iscrizione agli asili nido e altro) che basandosi sul concetto di famiglia anagrafica, paradossalmente molto piú ampio di quello di unione di fatto, non causano alcuna discriminazione.

Quella che si é voluto ipocritamente eludere sin dall'inizio é la vera questione in gioco: l’introduzione del matrimonio omosessuale. Se così non fosse, qualsiasi problema relativo alle coppie di fatto avrebbe potuto e potrebbe essere risolto per vie ordinarie e senza introdurre nuove forme giuridiche familiari. Non si è avuta la forza di porre apertamente la “vera” questione, ma si è dischiuso l’uscio.

E allora occorre precisare un paio di cose. La prima è che in una società civile non può essere ammesso che si nutrano sentimenti di ostilità omofobica e di discriminazione sotto qualsiasi forma. La seconda è che non si vede perché chi ha fatto le sue scelte, assolutamente da rispettare, debba pretendere poi di inquadrarle entro un’istituzione che è per sua natura fondata sull’eterosessualità e finalizzata alla generazione e all’educazione di figli, usufruendo de medesimi diritti e non avendo di contro alcun dovere.

A questo punto non si puó non riconoscere e ammettere che qui le discriminazioni sono al contrario, che quella ad essere veramente discriminata é la famiglia, quella fondata sulle leggi naturali di cui la Costituzione e le leggi c.d. positive hanno solo preso atto codificandole e disciplinandole, la famiglia basata su diversitá create dalla natura, che si possono vedere e toccare, diversitá che completandosi a vicenda permettono al genere umano, composto da uomini e donne, da padri e madri, da fratelli e sorelle, di continuare ad esistere come é accaduto da che mondo é mondo.

Non capisco perché si possa tranquillamente manipolare e modificare il genere umano e ci si scandalizzi tanto per gli ogm, i pesticidi e l'energia nucleare perché vanno contro la natura delle cose. Mi sembra che anche qui l'ipocrisia la faccia da padrona.

In consiglio comunale, nella lettera del cittadino invisibile e nel commento di Massimiliano ho sentito e letto a giustificazione di quanto sta accadendo la parola "amore". Non ritengo che l'amore che Massimiliano prova per il suo compagno abbia meno valore di quello che ho io per mio marito e non mi scandalizzerei se li vedessi passeggiare mano nella mano per le vie del centro di Legnano, ma anch'io vorrei sentirmi libera di continuare ad essere chiamata anche pubblicamente e non solo tra le mura di casa mia MAMMA dai miei figli (e magari, tra un po'…NONNA dai miei nipoti), di continuare ad essere ritenuta MOGLIE di mio MARITO, tutti diritti che ora ho, ma che tra non molto potrei non avere piú per quanto sta accadendo a livello legislativo sia italiano che europeo.

Cari cittadini tradizionalisti e bacchettoni che appartenete alla famiglia come é stata intesa finora, con tutti i suoi vantaggi, svantaggi e optional chiavi in mano, andatevi a leggere la relazione Lunacek che é stata votata al parlamento europeo in settimana. Giá che ci siete, se avete tempo leggete anche il testo della proposta di legge Scalfarotto, giá approvata dalla Camera ed ora all'esame del Senato, e la legge Taubira che in Francia sta suscitando grande scalpore con manifestazioni di piazza pro e contro (in realtá molto piú massicce ed anche piú ostacolate quelle contro di quelle a favore).

Leggete e usando la vostra ragione senza pregiudizi e senza condizionamenti traete le vostre conclusioni. Pensate alle pesanti implicazioni concrete che queste leggi e direttive, finalizzate secondo i proponenti ad eliminare le discriminazioni di alcuni, comporteranno nei confronti di tanti altri, delle famiglie reali, guarda caso secondo i dati ufficiali ancora la maggioranza. Si potrebbe arrivare alla paradossale conseguenza che i miei figli, maggiorenni e perció imputabili secondo la legge, potrebbero essere perseguiti per omofobia qualora vedendomi per strada in lontananza per chiamarmi urlassero "mamma!".

Tranquilli peró perché tra un po' questo rischio non ci sará piú. Infatti applicando le direttive europee derivanti dalla relazione Lunacek, nonché le nuove normative qualora la proposta Scalfarotto divenisse legge dello Stato, nelle scuole verrá perfezionata la cultura del gender nei libri di testo e nei metodi di insegnamento in classe (giá peraltro introdotta dall' art. 16 lettera d) della legge di approvazione del "pacchetto scuola" proposto dal Ministro Carrozza e pubblicata in GU-serie generale-n. 264 del 11.11.2013 che ha convertito il D.L. 104/13 ); verrá fatto un tale lavaggio di cervello alle nuove generazioni che i termini "mamma" e "papá" diventeranno arcaici e saranno sostituiti da qualche altra espressione piú politically correct come genitore 1 o genitore 2. Il tutto passerá anche questa volta sotto silenzio, come sempre avviene in questo Paese riguardo a questi argomenti.

E poi, secondo la stampa c.d. progressista, Corriere della Sera in testa, i nazisti saremmo io e tutti quelli che la pensano come me…

Daniela Colombo
Gruppo Consiliare NCD – Legnano

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