All’interno dell’ampia relazione tecnica sulle procedure in essereper l’alienazione dell’80% del capitale AEMME Linea Energie sono stati nominati i possibili futuri acquirenti, stimate le cifre di realizzo e il cronoprogramma in essere da febbraio e che a dicembre vede completata l’intera operazione. Sono quindi seguiti gli interventi dei rappresentanti dei gruppi di opposizione e relative risposte del Sindaco. Come qualcuno ha sottolineato nel corso della discussione, “il solito sterile teatrino” a fronte di decisioni già prese altrove che in Consiglio non vengono tanto dibattute, quanto essenzialmente votate. Abituale ed emblematica al proposito la partecipazione dei consiglieri di maggioranza, anch’essi rigorosamente muti in attesa del “magic moment”democratico: la pressione del pulsante di voto e lo scontato conteggio conseguente.

Peccato per l’occasione perduta, dalle minoranze ovviamente, di dar voce in pubblico al top management della partecipata sull’argomento della nuova linea di sviluppo industriale: il compostaggio. Il “business plan” accuratamente preparato in azienda nel corso dei mesi passati è rimasto purtroppo nelle tasche dei testimoni muti, allontanatisi al termine delle votazioni con il ringraziamento dell’intero Consiglio per il puro atto di presenza.

Del settore industriale oggetto di cessione, vendita gas e elettricità, si è saputo molto: numero di clienti in essere, incidenza sulfatturato complessivo di AMGA, insufficiente redditività attuale ed attesa, ecc.ecc.

Nulla invece si è saputo, in aride cifre, del nuovo “corebusiness” compostaggio, salvo forse l’entità degli investimenti richiesti. Né il fatturato, né la redditività prevista, né le condizioni e i volumi del mercato di riferimento. Una scommessa che si spera non si riveli a distanza di pochi anni un flop, come già successo in casi precedenti. Sull’astensione poi dei sedicenti “partiti di opposizione” Idv e Sinistra Legnanese, meglio stendere unpietoso velo . . .  

Renato Marchitelli