11 Aprile 2020

[pubblicita] Le considerazioni della lettrice Cristina sulle code ai supermercati hanno movimentato il confronto. Tra le risposte ricevute, pubblichiamo questa, con una annotazione: concordiamo assolutamente con il lettore Enrico, quando, invocato "un regolamento per l'accesso alla spesa" e non concesso, scrive che resta solo una cosa: "fare la fila per la spesa senza prendersela".

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Egregio Direttore,
mi permetto di scriverLe dopo aver letto la lettera della signora Cristina del 9/4 in cui si lamentava della fila ai supermercati e del fatto che non riusciva a fare la spesa.
Io ho 64 anni e lavoro da 40 sia come dipendente che come partita IVA e sono uno di quelli che la signora etichetta come fortunati e che invidia.
Vorrei far presente che sono si a casa, forzatamente a casa, ma questo comporta che non posso lavorare nè fatturare, e neppure incassare quei soldi che servirebbero per andare a fare la spesa e naturalmente a far fila.
Quindi cara Signora Cristina direi, potessi io andare al lavoro!!!
Dopo di che Le direi di riconsiderare il suo paragrafo: "Chiedo un po' più di buona educazione ed intelligenza da parte di tutti quelli che sono a casa a gozzovigliare e non sanno come ingannare il tempo.
Magari se si volessero offrire a venire a farmi le pulizie di primavera, io non riesco a fare nemmeno quelle", che considero offensivo verso tutti coloro che sono a casa per forza, per malattia o per scelta.
Aggiungo che Io stesso ho più volte tentato in varie ore del giorno, mattina, pomeriggio, a pranzo, a cena, di andare preso i supermercati per fare la spesa, ma la situazione è sempre la stessa file a gogo.
Ho rinunciato e tentato presso altri punti vendita più piccoli con minor scelta ma almeno con meno fila.  
Certo sarebbe stato opportuno predisporre una regolamento per l'accesso alla spesa (es.giorni pari/dispari), ma direi che vista la situazione e la sua evoluzione tragica fare la fila per la spesa si possa anche sopportare senza prendersela con chi è costretto a gozzovigliare tutto il giorno.
grazie
 
Cordiali Saluti
Enrico Gerenzani