La lettera da voi pubblicata il 18 novembre scorso descrive una situazione tragica per lo sport legnanese, che si contrappone nettamente alla nostra esperienza.

La nostra Associazione, senza fini di lucro, è stata fondata nel 2001 da un gruppo di amici che, condividendo la passione per lo sport, hanno desiderato per i loro figli un’esperienza vera e bella come quella che loro stessi avevano vissuto.

Così è nata l’Associazione, che vede nello sport una possibilità unica di fare crescere la persona nella sua interezza. La promozione, lo sviluppo, la diffusione e la pratica di attività sportive agonistiche ed amatoriali, nonché ricreative e culturali, non hanno come primo obiettivo la classifica e i risultati sportivi, ma la crescita dei nostri giocatori.

La pratica sportiva contribuisce alla piena e completa crescita psicofisica, consentendo il corretto sviluppo del corpo e insieme l’apprendimento di valori fondanti la società umana come la lealtà, l’impegno, il rispetto per l’avversario, l’accettazione dei propri limiti. Per questo i nostri allenatori non soltanto sono istruttori qualificati (ISEF) con specializzazione mirata alla propria disciplina, ma anche uomini che hanno fatto esperienza di questi valori.

I nostri ragazzi di sicuro non sono quelli cha hanno la divisa più bella. Spesso utilizziamo quella degli anni precedenti. I soldi delle iscrizioni sono principalmente utilizzati per riconoscere un rimborso spese adeguato agli allenatori, che mettono in gioco tutta la loro professionalità ( e fra questi non ci sono miei parenti o amici di vecchia data), mentre per le divise ci affidiamo ad entrate straordinarie da parte degli sponsor.

Ultimamente i criteri ideali che ci muovono stanno favorendo la nostra attività e una prova di questo è il numero sempre crescente di bambini fra le nuove leve (primi calci e pulcini). Eppure per quanto riguarda giovanissimi ed allievi non arriviamo ad un numero sufficiente per iscrivere le nostre squadre ai campionati.

Ci siamo domandati le ragioni: a mio modo di vedere la principale è che i genitori, che sperano di avere in casa il nuovo Del Piero, vogliono una squadra vincente, dove giocano tutti i migliori, salvo poi ritrovarsi, se non sono nati campioni, di uscirne con le ossa rotte e soprattutto poco contenti. Fra la squadra che perde ma dove ci si aiuta e quella che vince 10-0 ogni sabato, ma dove prevale l’individualità e non c’è uno sguardo positivo verso i propri compagni e gli avversari, ho sempre consigliato a mio figlio la prima.

Per tutti questi motivi, nonostante i nostri limiti ed errori, siamo convinti che la nostra opera è un bene per i nostri ragazzi, ma anche per tutta la comunità sportiva in primis quella Legnanese.

Volete un esempio di quello che vi ho raccontato? Per fare gli auguri di Natale, invece di organizzare la solita tombola e panettone, domenica 20 dicembre alle ore 18.00 (salvo cambiamenti) presso l’auditorium dell’istituto Tirinnanzi ci sarà la testimonianza di un nostro amico che racconterà il lavoro di AVSI, ONG che opera in tutto il mondo per promuovere la dignità della persona. Il titolo della serata è “Crisi o sviluppo: la persona fa la differenza”. Il tutto accompagnato da altri amici che canteranno, anche se i primi festeggiati rimangono loro: i nostri ragazzi.

Cambiare si può. Aiutateci a cambiare il mondo del calcio.

Per ulteriori informazioni o per dirci come la pensate scriveteci al nostro indirizzo e-mail info@smkolbe.it .

Il presidente Franco Cordano insieme con tutto il direttivo di A.S.D. S.M.KOLBE