31 Dicembre 2014

Mi sembra doveroso fare alcune osservazioni a seguito di uno scritto pubblicato il giorno 26/12/2014 e firmato dalla Presidente Francesca Fusina e dal direttivo di Anffas (come si può leggere di seguito: “non ne abbiamo né tempo né voglia” ma evidentemente hanno avuto giustappunto il tempo e la voglia, tra una fetta di panettone e un brindisi, di consultarsi come direttivo e pronunciare – ebbene si! – l’ennesimo proclama)

La prima osservazione, dunque, intende spiegare come gli istruttori e gli amici delle varie bocciofile volessero esprimere solidarietà e auguri al Dottor Barello e alla Prof.ssa Teresa Salerio Barello, poiché hanno speso una vita nell’impegno comune a favore della disabilità, creando quello che oggi tutti possono vedere, anche dando vita allo sport delle bocce per i ragazzi e costruendo un campo bocce adeguato a loro: a questo punto è lecito domandarsi come mai nello scritto della Presidente Fusina sia scomparsa la Prof.ssa Teresa Salerio Barello e come mai il breve scritto inviato dalle bocciofile sia stato interpretato come una raccolta firme (!!!!); per caso tale interpretazione è stata mutuata dal brindisi insieme al panettone? La lingua italiana è chiara e semplice e le quattro righe di saluto lo sono altrettanto, come è chiaro che i proclami pubblici arrivano da altre parti: cito ad esempio “l’editto” emesso dal Presidente Regionale Rota, il quale per altro non si è preoccupato/non se l’è sentita/si è dimenticato/ha scelto il silenzio stampa rispetto alla lettera molto chiara dell’Avvocato Valli in merito ad un contraddittorio (anche perché nessuno si è preso la briga di dare spiegazioni alle interrogazioni fatte attraverso i Probiviri, nessuno ha documentato alcunché, tutto è stato velocemente liquidato attraverso un altro proclama). Perché non rispondere? E’ più facile forse rispondere alle battute su facebook in una nuova lingua “sciolta e molto presidenziale”?

La seconda osservazione consiste nell’esprimere un certo disorientamento rispetto agli attestati di solidarietà: non siamo alla conta di chi ne ha di più e di chi ne ha di meno, che ricorda tanto “l’asilo Mariuccia”; le varie bocciofile, ripeto, hanno inviato quattro semplici righe ai signori Barello e purtroppo la Presidente Fusina non ha titoli in merito.

Come dice Oscar Wilde: “Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno”; poiché non ho pretese di letterato e bado alle cose concrete è chiaro che un amico arguto e letterato mi ha dato degli spunti, pur restando estraneo alle vicende e ho condiviso con lui questi pensieri. Mi ha indicato anche come occorra sempre riflettere su ogni evento e mi ha suggerito quanto segue: “ In genere è consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace piuttosto che con quello che si dice. La prima alternativa è saggezza, la seconda è vanità” Schopenhauer (grande amico di Wagner, passione del Dottor Barello).

Aggiungo un’ultima cosa: anche gli eventi climatici sono contrari alla Prof.ssa Teresa Salerio Barello in quanto il suo nome scritto insieme a quello del marito sull’insegna che dedica a loro un piccolo giardino è quasi scomparsa. A questo punto credo che occorra rivolgersi a MRS. MARPLE, che ben saprebbe aggirarsi in quei luoghi e risolvere l’enigma.

Concludo questa mia riflessione con una frase suggeritami sempre dallo stesso amico e che riguarda un pensiero molto incisivo di Einstein: “Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima”

Vincenzo Anastasi