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ALBERTONE IMBANDIERATO: GOD SAVE THE WARRIOR

5 Maggio 2013

Lettori (ma non tutti…) contro l'imbandieramento prolungato del Guerriero di Piazza Monumento. Bandiere collocate dai sindacati per sottolineare la crisi della Franco Tosi e per il conseguente presidio dei lavoratori preoccupati di perdere il posto in fabbrica. Bandiere che a breve, per il Palio, saranno affiancate da quelle della contrada vittoriosa, perchè, si sa, "vestire" l'Albertone con i colori del proprio maniero è una "antica e consolidata" tradizione alla quale nessun contradaiolo intende sottrarsi. Intanto, lunedì mattina, la denuncia della UIL, attraverso il rappresentante locale Stefano Dell'Acua: "diverse nostre bandiere, soprattutto lungo il marciapiede dell'ingresso Tosi ma anche attorno alla recinzione del Monumento, sono state portate via. Un atto incivile".

marco tajé


Gentilissimo Direttore mi rivolgo a Lei attraverso la sua testata giornalistica molto seguita in Città per esprimere il mio dissenso di come un Monumento così importante e rappresentativo per la nostra Città, sia sommerso da una marea di bandiere per una protesta che ha tutto il mio rispetto e la mia considerazione, ma che non giustifica la mancata considerazione e la bellezza di ciò.
In questi giorni tra feste e ricorrenze, e sopratutto il mese per noi legnanesi molto importante Maggio, ho visto turisti, anche stranieri negarsi il piacere di una foto o filmato proprio per il "problema che sopra ho elencato, questo è un po' un danno d'immagine per la Città.
Premetto che il mio dissenso non ha nulla di politico.
Spero che rivolgendomi a Lei chi di dovere possa intervenire, almeno per correggere quanto meno la situazione.
Sentitamente La ringrazio.

Mario Grassi


Direttore, buongiorno

Avvisi lei, per favore, i lavoratori di togliere le bandiere davanti alla Tosi, altrimenti non la compra più nessuno!

C’era una volta l’imprenditore Tosi che costruì una grande ditta. Diede da lavorare a tanti operai, fece le case per i suoi operai, costruì alberghi al mare e in montagna per i suoi operai. Morì assassinato da un suo dipendente.

Potesse, scenderebbe dal cielo per toglierle quelle bandiere.

Un saluto

Giuseppe


Egr. sig. Direttore,
grazie per aver, con la risposta alle lettere scritte a proposito delle "scandalose bandiere che circondano l'Albertone", dimostrato sensibilità di fronte al disagio, gravissimo,  che stanno vivendo i lavoratori della FRANCO TOSI.
 Anch'io sono una cittadina Legnanese, però, diversamente da altri, sono vicina ai lavoratori padri e madri di famiglia che rischiano, senza nessuna colpa, il posto di lavoro.
Vorrei dire, soprattutto al sig. Giuseppe (che non si identifica) che la mia mamma diceva sempre: chi non prova, non crede, consigliandogli di interessarsi al problema prima di criticare. 
Le bandiere dovrebbero servire a far meditare!!!

Grazie, cordiali saluti.

M.Grazia Fedeli


Albertone  il simbolo di Legnano – ma un altro simbolo sta soffrendo ed è una sofferenza  che fa male al cuore fa male alla Città fa male soprattutto  alla grande passione / professionalità  di molti Cittadini che in questa fabbrica sono cresciuti e hanno portato in giro per il mondo il Nome della Città di Legnano –

Invece di prendere posizione per 4 bandiere prendiamo posizione per scendere in piazza tutti insieme per difendere questo patrimonio per sensibilizzare, per testimoniare che Legnano ci tiene alla sua Fabbrica

Giorgio Piccioni


Buongiorno Direttore,
leggendo gli interventi di alcuni lettori proprio non capisco …
Negli anni ho avuto modo di trovare spesso un lunedì mattina il nostro Alberto festosamente agghindato vuoi con i colori lilla, vuoi con i colori delle nostre contrade, oppure con il colori delle squadre di calcio nazionali: insomma chiunque nel tempo abbia avuto voglia di festeggiare qualche cosa non si è mai scordato di lui!
Da che mondo è mondo uno stendardo, un vessillo, una bandiera o un drappo sono uno dei tanti modi per comunicare agli altri i nostri sentimenti, la nostra appartenenza, le nostre gioie ma anche – purtroppo a volte – i nostri disagi: se tale espressione avviene in modo civile e nel rispetto reciproco proprio non vedo nulla di male in tutto ciò.

Io un'opinione del tutto personale su tale reazione me la sono fatta. Probabilmente nell'inconscio di alcuni trovare dei colori differenti da quelli usualmente festosi con cui viene rivestito il valoroso combattente forse provoca di colpo spavento e smarrimento, un brusco risveglio che riporta alla cruda e difficile realtà con cui di questi tempi ormai molte persone sono costrette a confrontarsi.
Guardandola in quest'ottica magari ci accorgeremmo che una protesta dignitosa e civile non sia poi tanto scandalosa e svilente per l'immagine della nostra città (nel nostro inno nazionale troviamo le famose parole "… dall'Alpe a Sicilia ovunque è Legnano … " ed a pensarci bene mai come ora tale verso pare essere più appropriato).

Cordiali saluti,
Andrea Airaghi

P.S.: A differenza di altri look, forse anche per sottolineare il fatto che in questa occasione non ci sia poi troppo da festeggiare, tra le altre cose ho notato un maggior rispetto del Monumento: infatti il tutto mi pare limitato alla sola recinzione posta alla base a differenza di altre occasioni in cui il povero guerriero invece si è trovato spesso arlecchinamente agghindato dall'incauto scalatore di turno che lo ha rivestito da capo a piedi scudo e spada compresi.


Buongiorno, vorrei ricordare a tutti che l’anno scorso durante la sfilata sullo spadino di Alberto vi era la scritta forza juve, nonostante la mia segnalazione alla polizia locale fu rimossa dopo la sfilata. Meditiamo gente.

Esterina Ferrini


Il problema dei dipendenti della Franco Tosi è indirettamente un problema di tutta la città. Non credano i lettori che hanno scritto criticando coloro i quali chiedono di togliere le bandiere dal mitico Albertone che queste persone non abbiano la sensibilità di capire e che non si sentano anche loro di essere solidali. Il problema è non aggiungere problemi ai problemi che già ci sono…

Le bandiere potrebbero trovare un’ altra collocazione rimanendo comunque in mostra e lascerebbero il monumento libero, bello da vedersi e da fotografarsi. Quale immagine diamo della nostra città ai turisti o ai passanti?

Non dimentichiamoci che in periodo di Palio siamo soggetti ad un aumento di turismo in città, mantenerla gradevole e appetibile significa generare positività per le attività commerciali che risultano essere, con tutte le grandi difficoltà del momento, una delle poche risorse di lavoro non solo per i titolari ma anche per i loro dipendenti. Dipendenti tra i quali potrebbe esserci la figlia di qualche lavoratore della fabbrica in questione…

Non voglio assolutamente imputare alle bandiere la mancanza di lavoro delle attività commerciali ma sicuramente non aiuta. “Chi non prova, non crede” come dice la signora M.Grazia, bisogna che non si pensi solo ai propri di problemi,  e appunto per questo si deve avere rispetto di tutto e di tutti.

Nicola Cavallari


Egr. direttore, leggo sempre con attenzione le news, ho lavorato per 40 anni alla F.TOSI (1966 – 2006), come tecnico di avviamento turbine a vapore. 30 anni dei quali trascorsi nei cantieri all'estero in Nuova Zelanda, Iran, Messico, Filippine,Olanda ,Germania ecc.

Il punto non è se lasciare o toglire le bandiere dall'Alberto da Giussano, ma come rilanciare nel campo internazionale un,azienda che costruisce turbine a vapore

visto  che le grandi centrali termoelettriche Italiane come Turbigo, Piacenza, Sermide, Tavazzano ecc. il personale da fine Aprile è stato posto in cassa integrazione,

e dal 1966  ENEL non ha ordinato un solo gruppo da 320 Mw.

Guardiamo seriamente in faccia alla realtà e smettiamola una volta per tutte di prendere in giro i miei cari ex collega moltissimi dei quali la pensano come me.

Meglio una fine disastrosa di un disastro senza fine…

Un abbraccio a tutti

Piero

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