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"POMPIERI" VOLONTARI A LEGNANO, MEGLIO SALVAGUARDARE I PRECARI

31 Dicembre 2011

Gentilissimo Direttore tra le notizie pubblicate dal suo giornale in questo scampolo di 2011, mi ha particolarmente colpito quella riguardante l’utilizzo di personale volontario presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Legnano, al fine di sopperire alle vacanze organiche del personale permanente. Una notizia passata quasi inosservata e che ha sicuramente fatto minor scalpore dell’arrivo dell’Esercito in città, anch’esso peraltro dovuto alla necessità di implementare il contingente di personale che abitualmente si occupa di garantire la nostra sicurezza.

Avendo seguito con attenzione le problematiche sindacali nazionali che attanagliano il glorioso corpo e le vicende di migliaia di Vigili del Fuoco precari che si stanno battendo per la stabilizzazione, devo confessarle di essere particolarmente preoccupato perché non ricordo, almeno negli ultimi 20 anni, una soluzione di tale portata che va ad aggiungersi alla situazione di criticità manifestatasi nel comando cittadino in conseguenza dell’apertura del distaccamento di Rho ed al conseguente trasferimento di un’aliquota di personale legnanese.

Mi preme sottolineare quanto l’opera svolta da questa categoria sia delicata e fondamentale per la sicurezza di noi cittadini, quanto sia indispensabile un rapido e professionale intervento quando un incendio rischia di distruggere le nostre abitazioni o quando i feriti di causati da un incidente stradale sono incastrati nelle lamiere delle vetture incidentate, ed è quindi auspicabile, pur in un difficile momento del Nostro Paese, un adeguato intervento anche da parte degli amministratori locali al fine di garantire un ritorno alla normalità.

Sempre più spesso lo Stato è solito sostituire il personale professionista impegnato nello svolgimento di servizi indispensabili facendo ricorso a forme di volontariato, utilizzando l’alibi della mancanza di risorse finanziarie e caricando così di enormi responsabilità le persone che per scelta di vita hanno deciso di mettere a disposizione della comunità parte del tempo non occupato dalla primaria attività lavorativa, dall ostudio e dalle proprie attività personali.

Nel rispetto della dignità di tutti i lavoratori e a garanzia della sicurezza di noi cittadini auspico che non si ecceda nell’utilizzo di queste inusuali e pericolose pratiche.

Un indignato cittadino dell’Altomilanese 

(lettera firmata)

Allo scopo di non eccedere negli allarmismi e anche per una forma di rispetto nei confronti dei volontari di Inveruno ci preme ricordare che la scelta è caduta sulla caserma d'Inveruno proprio perché i ‘pompieri’ delle due caserme si trovano spesso a lavorare spalla a spalla ed in sintonia negli interventi più complessi. E' d'obbligo sotolineare anche che i volontari inverunesi superano un selettivo corso di base per l'accesso e poi sono obbligati ad aggiornarsi garantendo almeno 5 ore al mese di formazione.
marco tajé

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