28 Aprile 2020

Buongiorno Direttore, vedo che in molti Le scrivono per questioni igieniche, tipo guanti e mascherine abbandonati per strada, o comportamentali, le persone non rispettano le regole nei supermercati, io ne aggiungo un'altra: i cani.

Ieri mattina mi sono recata nella nostra cara Piazza S. Magno, dopo quasi 2 mesi di assenza, per andare in banca e , a parte le poche persone e il senso di desolazione , l'unica cosa ben visibile dappertutto erano le troppe strisce nerastre lasciate dalle pipì dei nostri cari amici cani. E mi sono ricordata che tutte le mattine i negozianti della zona , aprendo le loro attività, gettavano secchi e secchi di acqua e candeggina per disinfettare le loro entrate e le parti laterali. Con i negozi chiusi rimangono le pipì: ma possibile che questi padroni di cani non capiscano che sporcano e infettano gli altri? Ci sono voluti secoli perché raccogliessero le deiezioni dei loro amici , quanti ce ne vorranno per far capire di versare un bottiglia di acqua dove il loro tesoro ha fatto pipì ?

Mi scusi , ma già se ne sono approfittati alla grande in questa quarantena girando a piacimento con la scusa dei bisogni del cane, confermato dai vigili, che almeno imparino a rispettare gli altri e le norme igieniche o faremo di tutto per far sì che i loro adorati si liberino delle loro necessità fisiologiche in posti regolamentati. 

Grazie

Roberta 

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(m. tajè) – La segnalazione evidenziata nella lettera non è la sola arrivata in redazione. In questi giorni, altri lettori hanno fatto presente una città meno pulita del solito e hanno inviato alcune immagini a corredo delle loro lamentele. Fotografie sia di erba alta nei parchetti della città, sia della Galleria Ina dove, scrive una signora, la mascherina sarebbe d'obbligo, al di là del virus, se passando si vuole evitare una infezione