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“La Memoria si mantiene viva solo con la ricerca storica, non con i cortei”

5 Maggio 2019

Gentile direttore, come era prevedibile mi sono arrivate addosso un sacco di critiche per la mia lettera sul corteo in onore a Borsani. Forse ho un po' esagerato con il sarcasmo (chiedo perdono) ma mi è venuto naturale rivolgendomi a persone che politicamente sono a distanze siderali rispetto al sottoscritto.

Per quanto riguarda invece il tema della Memoria forse qualche occasione di incontro può esserci. Vediamo.

Leggo che vi sta a cuore la memoria di Carlo Borsani. Bene. Anche a me piacerebbe approfondire questo personaggio che nella Rsi ha portato avanti un progetto coraggioso (ahimè sconfitto) volto a lenire il bagno di sangue della guerra civile.

Allora chiedo a “Legnano non dimentica”, a Gabriele Leccisi e al prof. Indelicato di indicarmi tutte le vostre pubblicazioni, convegni, incontri… dedicati a Borsani. Grazie!

Poi chiedo di avere tutto il materiale che avete prodotto su di lui. Libri? Atti di convegni? Ricerche universitarie? Articoli specialistici apparsi su riviste? Quello che avete prodotto.

Poi chiedo, visto che siamo a Legnano, che cosa avete fatto sempre un tema di convegni, conferenze… nella nostra città. Anche qui chiederei gentilmente (tutto materiale che acquisterò volentieri!) libri, pubblicazioni, ricerche….

Per non annoiare ulteriormente i lettori di Legnanonews con i vostri lunghi elenchi di pubblicazioni, indicazioni, spunti di ricerca…  vi do volentieri la mia mail.

giancarlo.restelli@istruzione.it

Così potremo metterci d'accordo per farmi avere tutto il materiale. Verrò di persona da voi, in auto, credo che sarà materiale voluminoso e ingombrante.

Cari amici (nonostante tutto): è facile ricordare Borsani con una manifestazione annuale. Quattro telefonate ai vigili e alla polizia, chi porta la corona? Chi la compra? Concentramento alle 19.45! … Facile.

Invece fare ricerca è difficile: devi lavorare anni, non sempre i documenti sono sotto casa tua, devi trovare i soldi per pubblicare… soprattutto devi lavorare e lavorare.

Ma è così che si difende la memoria di Borsani o di un partigiano: solo mettendo a disposizione di chi vuole poi leggere e capire validi strumenti conoscitivi, frutto di ricerche condotte con metodologie scientifiche. Solo così si dimostra amore e passione per un personaggio, comunista o fascista: solo dedicando tempo quotidiano perchè la Memoria deve essere quotidiana.

A Legnano siamo messi male. Delle quattro medaglie d'oro della città solo Achille Raoul ha una pubblicazione frutto dell'amico Giacomo Agrati (libro fresco di stampa). Per gli altri tre non c'è praticamente nulla.

Per Borsani c'è solo il libro scritto dal figlio (un bel libro, forse un po' di parte), qualche accenno nell'opera di De Felice e alcune pagine molto interessanti in “Giorni di guerra” di Vecchio, Bigatti e Centinaio, che continua a rimanere l'unico libro che racconti in maniera non estemporanea la Legnano in guerra e la Legnano della guerra civile.

Come vedete anche a sinistra siamo messi male. Non c'è un libro organico che racconti la Resistenza a Legnano, non c'è alcuna pubblicazione su Mauro Venegoni, nonostante la sua statura nazionale; non c'è nulla anche sull'antifascismo in città al tempo della Marcia su Roma e nulla sugli antifascisti legnanesi al Confino o in carcere durante il Ventennio.

Diciamo la verità: è più facile organizzare un concorso sulla Resistenza coinvolgendo le scuole: qualche telefonata, chi analizza i materiali, chi avvisa la stampa… Poi i risultati mediatici ci sono: il presidente si fa fotografare venti volte con gli studenti e le scuole sono soddisfatte.

Ma mi chiedo: senza libri, ricerche (le ricerche sono propedeutiche ai libri), indagini nei “polverosi” archivi di che cosa stiamo parlando? Di fole avrebbe detto Leopardi, di cose trite e ritrite, fuffole insomma.

Forse esagero, ma per me si può parlare di Memoria (e quindi di Memoria di Borsani, Venegoni…) solo di fronte a ricerche fatte e diffuse, altrimenti è solo nebbia.

Non è giusto sapere di chi e che cosa stiamo parlando? Altrimenti capita che a Mauro Venegoni, comunista internazionalista, che operava durante la Resistenza per la dittatura del proletariato e una società senza classi, venga data post mortem la Medaglia d'Oro al Valor Militare! Bisogna conoscere ciò di cui si parla.

Con questa lettera per me la polemica è finita. Un ringraziamento a chi mi ha risposto e di nuovo faccio ammenda per qualche tono un po' sopra le righe.

Giancarlo Restelli

 

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