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“Circolone, lasciaci dormire per essere in grado di lavorare”

9 Dicembre 2015

Buon giorno Direttore,
sono Manuela abito in via Gaeta 24 e sento il dovere di rispondere alla signora Lucina Dell'Acqua per quanto pubblicato ieri sul suo giornale in merito alla problematica "Circolone".
Parafrasando quanto pubblicato dal Signor Ferioli su un altro quotidiano della zona, Io intitolerei così il pezzo che vuole chiarire una volta per tutte il problema di alcuni abitanti di via Gaeta 24/26

"CIRCOLONE, LASCIATECI  DORMIRE ……… PER POTER POI ESSERE IN GRADO DI LAVORARE"

In relazione ad alcuni articoli di stampa apparsi di recente, riguardo il perdurante disturbo provocato dal circolo Fratellanza e Pace di via San Bernardino 12, per musica ad alto volume, schiamazzi, urla animalesche degli avventori che se ne girano indisturbati  per il rione fino alle prime ore del mattino, desidero riportare il discorso sul VERO problema rappresentato dal rumore e della scarsa efficacia della barriera fonoassorbente posizionata dai nostri vicini.

E’ troppo facile e comodo criticare o fare divagazioni quando non si vive in prima persona il disagio. La palazzina di via Gaeta 24 è proprio adiacente il locale e inutili sono i sentimentalismi della signora Lucina Dell’Acqua che rivendica un non ben chiaro "orgoglio circolone" riferendosi ai tempi di chi amava i Beatles e i Rolling Stones… 

Io so che che allora c’era, forse, ancora un po’ più di rispetto per gli altri. Il problema non è l’espressività e/o la grandissima creatività dei ragazzi.

Se qualcuno di noi fosse interessato  a “venire a vederli e sentire per capire” – come Lucina consiglia – potrebbe benissimo farlo recandosi al locale e non starsene  a casa propria, con le finestre chiuse e la televisione sovrastata da questa “musica creativa”. Vogliamo essere liberi di scegliere se sentirli o meno. Capisce signora?

Il loro diritto di espressione finisce dove inizia il nostro diritto al riposo e alla quiete. Forse mi sono persa un passaggio: c’è rimasto ancora in questo paese qualcosa di democratico e civile? 

Finiamola di fingere di non capire spostando continuamente il problema con divagazioni che nulla hanno a che vedere con i fatti concreti. Lo spazio ai giovani si deve dare salvaguardando anche chi – pur giovane o meno che sia  – non vuole essere fagocitato da queste band  di scalmanati che fanno rumore solo perché hanno un terrore folle di ascoltarsi dentro.

Tutto il bel quadretto che Lucina ne fa su l'impegno che viene posto dai responsabili del Circolo, "senza tornaconto e per dare spazio ai giovani", non lo discutiamo, ma non ci riguarda, neppure. Certi discorsi li abbiamo già sentiti e letti mille e mille volte e – chissà come mai – anche in bocca a persone che dovrebbero tutelare i diritti di tutti i cittadini.

Non ci riguarda quando a prevalere è la maleducazione, l’inciviltà e il rumore martellante che ne scaturisce nelle serate musicali.

Lei cara signora cosa ne dedurrebbe?

Il circolo si è adoperato nel costruire una barriera che di antirumore ha poco o nulla; non occorre essere esperti per dimostrarne l’inefficacia, basterebbe il solo colpo d’occhio e un udito normale. Non servirebbero nemmeno apparecchiature sofisticate se ci fosse un po’ di disponibilità civile per prendere in esame il problema.

Ma secondo logica, cara Signora, le pare che continueremmo questa incessante richiesta di intervento a tutte le forze di polizia  se non fosse CONCRETO E REALE IL PROBLEMA? Lo sa che se non fosse reale tutto questo, potremmo rischiare una denuncia magari per procurato allarme? E poi, sinceramente, avremmo anche altro da fare se permette.

Le nostre richieste non sono affatto fatte “a prescindere”. Riguardano soprattutto il RUMORE DEGLI STRUMENTI MUSICALI e GLI SCHIAMAZZI DEGLI AVVENTORI A TARDA NOTTE.

A volte i ragazzi si fermano nei parcheggi antistanti il condominio di via Gaeta  con le auto munite di impianti di diffusione musicale “a manetta” giusto per usare un linguaggio giovanile.

E le risparmio alcuni esempi di quello che troviamo l’indomani delle serate dei concerti in quanto ritengo che il  giornale non le possa neppure pubblicare.

Se i concerti si svolgessero in una sala insonorizzata, come lei sostiene, non le sembra che noi non ne sentiremmo il martellante rimbombo alle finestre e pareti? 

Le consiglierei – a tal proposito – di chiedere un “accesso agli atti” per tutta la documentazione che dimostra come – anche dopo la costruzione della barriera – il rumore continua ad essere perfettamente udibile. E cosa starebbe a dimostrare tutto ciò? Si faccia un giro, a braccetto magari del Presidente del Circolone, sulla via Gaeta nelle nottate di grande affluenza.

Se la cosa si svolgesse con le stesse caratteristiche nelle vicinanze della sua abitazione, per  tanti anni consecutivi, non credo si soffermerebbe troppo a parlare di colori di creatività e quant’altro.

E su "l’isteria" caliamo un velo pietoso perché questi sono motivazioni assurde di chi non ha argomenti; tempo fa anche l’ex sindaco del comune di Castellanza, era stato tacciato di isteria quando aveva sollevato obiezioni sullo svolgimento di un evento nel suo comune.

Non credo che nè la Corte d’Appello, né la Corte di Cassazione e nemmeno le nostre forze di polizia, diano credito a tutto ciò se il PROLEMA NON FOSSE REALE. E poi – cara signora Lucina – come non rammentarle il Codice Penale art. 659.

Che la problematica riguardi più parti della città non ci consola affatto.

Oltre a quanto già esposto, anche la sicurezza è messa in seria discussione sulla via Gaeta, quando alcune auto dei frequentatori il locale ne percorrono il tratto contromano.

Alcuni di noi, compreso chi le scrive, ha avuto modo di imbattersi con questa  “gioventù creativa” frequentatrice del locale e le assicuro che alcuni personaggini non sono per nulla raccomandabili.

E’ un problema a cui deve porre rimedio una amministrazione comunale che abbia a cuore il riposo e la salute dei propri cittadini. Lo sa quali sono i danni da rumore? Ci sono vari trattati sull’argomento.

Voglio sperare che il Sindaco – perfettamente al corrente del problema – sappia finalmente trovare, dopo tanti anni,  una soluzione  chiara, precisa ma soprattutto trasparente.

Cordialmente

Manuela Zanzottera

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