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La chiesa Sant’Ambrogio di Legnano risorge con l’Accademia di Brera, ma il lavoro è ancora lungo

Dopo dieci anni si è quasi conclusa anche l'opera di restauro dell'ingresso della chiesa, ma il lavoro da svolgere per rinnovare la struttura è ancora molto lungo. Il sogno è quello di riuscire a raccogliere fondi per restaurare anche la parte risalente al '700

Generico 31 Mar 2025

Dieci anni di lavoro, di studi e ricerca per far riemergere la bellezza racchiusa tra le mura della chiesa Sant’Ambrogio di Legnano. Un lungo lavoro svolto dagli studenti del corso di Restauro dell’Accademia di Brera che sta tutt’oggi continuando e proseguirà almeno sino all’anno prossimo. Già perché il prossimo passo sarà più complesso e a seconda di quanto sarà scoperto richiederà un maggior impegno economico visto che si tratta dell’abside i cui decori più elaborati risalgono al ‘700. Proprio oggi, lunedì 31 marzo, è stato tirato un bilancio dell’opera di restauro svolta in questi anni. Un intervento che ha visto il contributo della Fondazione Gatta Trinchieri rappresentata da Norberto Albertalli. Un progetto seguito passo passo da Riccardo Ciapparelli che ha visto l’aiuto di diverse realtà: dalla Fondazione Ticino Olona al mondo del Palio con in prima linea la contrada Sant’Ambrogio.

Il percorso per far rinascere lo “scrigno antico” di Legnano è iniziato nel 2017 con l’installazione di un impianto Domo dry capace di eliminare l’umidità dall’edificio. Il 2018 segnò l’inizio del cantiere guidato dalla prof.ssa Anna Lucchini e della sua assistente la prof.ssa Federica Uboldi. Loro due con gli allievi dell’accademia si sono impegnati giorno dopo giorno, anche durante la pandemia, nel ridare colore e identità alla chiesa del borgo gialloverde. Prima venne eseguito il restauro dell’affresco cinquecentesco del Lampugnani promosso dal Collegio dei capitani e delle contrade e poi su impulso della parrocchia con il sostegno della Fondazione Gatta Trinchieri e della Fondazione Comunitaria Ticino Olona il lavoro è proseguito all’entrata dell’edificio (ritenuto la parte originale della struttura fondata nel ‘500).

Un lungo progetto che, come hanno precisato i rappresentanti della Soprintendenza, favorevole a quest’intervento, in questo cantiere è stato «applicato l’articolo 9 della costituzione Italiana il quale afferma che la Repubblica deve promuovere la cultura e la ricerca scientifica e tecnica, e deve tutelare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico del Paese. In particolare noi continueremo ad essere favorevoli nel proseguimento di quest’opera». Una soddisfazione condivisa anche dal sindaco Radice cha puntato il suo intervento sul fronte urbanistico «Diverse le riqualificazioni che verranno attuate in futuro in questa zona dal rinnovo di piazza Achilli Raul alla Manifattura. A fronte di ciò questo luogo così ricco di storia sarà ulterioremente valorizzato: si tratta di un bene della città». Mentre monsignor Angelo Cairati prevosto della città ha espresso il desiderio di poter vedere l’opera di restauro proseguire «sino al suo completamento. Questo non è solo un patrimonio religioso, ma anche e soprattuto culturare ed artistico. Questa è bellezza, quindi, non c’è fede o religione: quando si parla di bellezza non c’è limite».

Generico 31 Mar 2025

Entro il 2026 quindi sarà completato il restauro del portale del ‘500 dopodichè la collaborazione con l’Accademia potrebbe interrompersi in quanto si dovrà capire se ci sarà la possibilità di proseguire i lavori di restauro nella parte risalente al ‘700. In questi dieci anni i giovani dell’accademia di Brera che si sono laureati portando una tesi sui lavori nella eseguiti nella chiesa Sant’Ambrogio che vanta la presenza di affreschi del Lampugnani sono state nove studentesse. A tal proposito la professoressa Lucchini ha evidenziato: «Questo luogo sacro è diventato in questi anni una sorta di succursale del corso di Restauro dell’Accademia: qui gli studenti hanno fatto pratica ed hanno imparato concretamente quale sia il lavoro del restauratore». Colori, decori e affreschi sono stati riportati a nuova vita nel rispetto della loro natura artistica. «Il restauro è un lavoro di pazienza, tempo e studio – ha spiegato Lucchini -. Abbiamo cercato di riportare alla luce i decori originali che vennero stravolti nel tempo. Un lavoro lungo che oggi è visibile in tutta la sua bellezza». 

Generico 31 Mar 2025

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Pubblicato il 31 Marzo 2025
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