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Al Castello di Legnano aperta la tre giorni per parlare dell’attualità di Berlinguer

Il neo comitato “In Ricordo di Enrico Berlinguer” guidato da Giuliano Celin ha aperto la mostra dedicata al politico italiano ed ha avviato al ciclo d'incontri. L'evento si chiuderà sabato 22 febbraio con il Convegno “Berlinguer e Moro: come è stata difesa la democrazia”

La mostra al Castello di Legnano su Enrico Berlinguer

Il pensiero di Enrico Berlinguer questa sera, giovedì 20 febbraio, è arrivato al Castello di Legnano, portando con sé concetti d’attualità come l’austerità, oggi accostabile al tema della sostenibilità. Idea espressa durante gli anni di piombo che oggi si traduce in un impegno verso pratiche sostenibili e un’economia più attenta all’ambiente e alle risorse. Ciò è la conferma che riflettere sull’eredità intellettuale di Berlinguer non vuol dire parlare del passato, ma del presente. E di questo ne sono certi i componenti del neo comitato “In Ricordo di Enrico Berlinguer” guidato da Giuliano Celin hanno inaugurato la mostra dedicata a questa importante figura di spicco del comunismo italiano. Un partecipato taglio del nastro che ha dato il via anche al ciclo d’incontri che si concluderanno sabato 22 febbraio. Momenti per parlare non solo di Berlinguer, ma anche di Moro e dell’importanza di fare politica.

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Ad aprire la serie di incontri è stato il sindaco di Legnano Lorenzo Radice intervenuto alla presenza di un’affollata Sala Previati. A seguire sono interventi i professori Giorgio Vecchio e Barbara Pollastrini. Conclusione di Gianni Cuperlo. Con loro è stato possibile scoprire che il politico aveva dato spazio al femminismo, alle associazioni pacifiste, ai gruppi impegnati sull’ambiente, all’universo operaio, al moto per la moralità. Berlinguer tra le altre cose promosse l’idea di austerità come risposta etica ed economica alle crisi degli anni ’70. Oggi, il suo pensiero viene rivisitato alla luce delle sfide globali come il cambiamento climatico, la riduzione delle risorse naturali e la necessità di un modello di sviluppo più equo e sostenibile. Berlinguer affermava: «L’austerità è il mezzo per contrastare alla radice e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale di fondo, non congiunturale, di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell’individualismo più sfrenato, del consumismo più dissennato. L’austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia». Berlinguer toccò davvero molteplici temi e fu apprezzato dal mondo politico in generale, dopotutto, come diceva il cantautore Giorgio Gaber «qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona».
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Venerdì 21 febbraio – Apertura della mostra dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 17:30.
Sabato 22 febbraio – Mostra aperta dalle 10:00 alle 12:30.Ore 15:30 – Convegno “Berlinguer e Moro: come è stata difesa la democrazia”, presieduto da Roberto Colombo, con interventi di Gianni Geroldi, Franco Monaco e Guido Formigoni. Conclusione di Marco Fumagalli.

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Pubblicato il 20 Febbraio 2025
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