Tra l’entusiasmo del pubblico si è conclusa, nei giorni scorsi, la minirassegna dedicata al teatro canzone al Centro Pertini di Legnano. Un calendario di eventi che ha visto, nell’arco di otto giorni, esibirsi Francesco Marelli e Luca Maciacchini.

«Maciacchini in particolare ha “osato” intercalare alcuni fra i più noti brani di Giorgio Gaber (che della definizione teatro canzone è stato inventore) con altri di sua composizione in una sorta di dialogo a distanza fra momenti storici diversi e artisti che di quei momenti hanno colto gli aspetti più eclatanti – raccontano gli organizzatori -. Alla fine dello scambio è sembrato a tutti che, per certi versi, nei cinquant’anni che separano la nostra da quell’epoca ben poco sia cambiato. L’ironia, la sagacia e la tecnica sopraffina di Maciacchini hanno coinvolto in modo evidente il centinaio di presenti che l’hanno alla fine, più volte richiamato in scena per i bis, nell’eseguire i quali Luca è stato oltremodo generoso». Non poteva dunque esserci maniera migliore di chiudere questa fase estiva del calendario ideato da Luciano Mastellari che avrà una coda sabato 21 settembre con l’esibizione dell’Ensemble Pat-A-Pan e le loro colonne sonore.

Positivo il bilancio di queste tre stagioni che hanno visto alternarsi sul palco del Centro Pertini – Il Salice a Mazzafame, Legnano, una quantità di artisti e una varietà di generi sempre di ottimo livello. «A dire la verità – ha risposto Mastellari mentre riavvolgeva le prolunghe dei riflettori e altoparlanti – non toccherebbe a me valutare il risultato di un lavoro di squadra che ci ha coinvolti spesso allo spasimo data la povertà dei mezzi a disposizione, ma a giudicare dai numeri raggiunti e dalla generosità dei commenti raccolti, credo di interpretare il pensiero di tutti noi nel dichiararci soddisfatti, un po’ distrutti ma soddisfatti». E per il futuro? «Intanto aspettiamo il nuovo bando di assegnazione del Centro Pertini, ma la presenza del sindaco di Legnano Lorenzo Radice questa sera, così come quella dell’ex sindaco Alberto Centinaio in entrambe le serate, ci porta a sperare in un’attenzione crescente per poter soddisfare quella domanda di partecipazione e convivialità – non disgiunte dall’aspetto artistico di valore – che è andata crescendo al punto da costringerci, in questi ultimi appuntamenti, a rispondere: mi spiace ma non abbiamo più posto».